Juve Stabia il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo dell’associazione Stabiamore che commenta la sconfitta contro il Monterosi:
Questo clamoroso tonfo interno dello Stabia può aiutare a capire meglio alcune questioni che, in pieno mercato di riparazione, possono aiutare la squadra di Colucci in vista della lotta per il raggiungimento della migliore posizione utile per i play off. Il tecnico probabilmente, cambiando tanti uomini a centrocampo e in attacco nella formazione iniziale, ha voluto dimostrare alla società quello che è il materiale a sua disposizione. Nessuno di quelli preferiti ai titolari ha convinto e peraltro i calciatori di difesa richiesti da diverse squadre non hanno brillato come sono soliti e questo è un altro dato che deve fare riflettere. Accade tutto nel primo tempo con questa strana formazione decisa da Colucci con Gerbo e Maselli in mediana e Bentivegna a sostegno di Santos e D’Agostino, che per alcuni minuti è sembrata addirittura assicurare maggiore incisività nelle azioni offensive, ma si è capito presto come il vantaggio iniziale sia stato solo una dolce illusione. Eppure gli assist di testa di Santos per D’Agostino e il bel tiro al volo di Bentivegna del vantaggio in piena area iniziale avevano lasciato buone sensazioni, nonostante la pericolosità offensiva del Monterosi Tuscia di Menichini, che ha schierato gli ex stabiesi Carlini e Della Pietra come attaccanti. Su assist del conte Max, con prima grossa incertezza difensiva stabiese allegata, il giovane proveniente dal vivaio stabiese Della Pietra riusciva a infilare Barosi, dopo il primo tentativo respinto dallo stesso portiere, corteggiato da tante squadre di serie superiore. L’attaccante ceduto da pochi giorni, nonostante il gol importante, non ha esultato, meritandosi addirittura diversi applausi dal pubblico stabiese, ma lo Stabia avrebbe potuto portarsi subito dopo nuovamente in vantaggio. Infatti D’Agostino, l’unico attaccante a salvarsi, in questa gara, che passerà alla storia come una delle peggiori viste al Menti negli ultimi anni, si procura un rigore, che viene assegnato all’ex nazionale venezuelano Santos, non essendoci il rigorista in campo e nemmeno il vice. L’attaccante, che sembrerebbe essere richiesto da alcune squadre dello stesso campionato, tira malissimo la massima punizione, facendosela respingere dal comunque bravo portiere Forte, che ha giocato pure con l’Avellino di Braglia. Da quel momento Santos praticamente non ne indovinerà più una, sbagliando persino passaggi elementari e contestato da gran parte della tifoseria, arrabbiata anche per gli altri errori, che hanno consentito il raddoppio di Piroli da posizione defilata Ma se le incertezze di Mignanelli in marcatura e persino quella di Barosi, che finora aveva abituato i tifosi a ben altri interventi in porta, possono essere considerate antipatiche ma accettabili, quella di Gerbo, che regala praticamente la palla del terzo gol al grande ex Conte Max, peraltro impeccabile nella soluzione risolutoria con un delizioso scavetto, fa irritare tutti i tifosi del Menti, persino l’ex grande attaccante Vincenzo Onorato, presente nei distinti e applaudito prima della gara. L’unica giocata accettabile dello Stabia, dopo lo svantaggio e prima del terzo gol subito da Carlini, è stata quella di D’Agostino, che si libera per una bella conclusione da fuori area e colpisce la traversa. Nella ripresa inizialmente Colucci non cambia nulla, ma non appena si rende conto che continuano gli errori clamorosi, non solo di Santos, ma anche di Gerbo e Maselli a centrocampo, interviene per cambiare la squadra e tornare alle formazioni schierate nelle gare precedenti. Prima entrano Pandolfi e Berardocco per Gerbo e Maselli, con il conseguente cambiamento di modulo, ma la gara non cambia, perché il Monterosi comincia anche una tattica ostruzionistica, prevedibile e comunque fruttuosa anche per la grande gara di Carlini, migliore in campo, nonostante l’età avanzata e capace di preoccupare la difesa stabiese, indipendentemente dal partner, che cambia con l’uscita dal campo dell’ancora applaudito Della Pietra. Successivamente entrano Zigoni e Silipo per Bentivegna e Santos, che risponde ai fischi dei tifosi con gesti quasi di sfida, mentre nel finale Colucci fa entrare pure Ricci al posto di Scaccabarozzi, diventato ormai capitano della squadra, dopo la cessione di Tonucci alla Vis Pesaro.
Menichini ovviamente si accontenta di gestire la gara con cambi opportuni e “sapienti” perdite di tempo del portiere e difensori, lasciando allo Stabia solo qualche conclusione dalla distanza di Silipo e qualche mischia in area, che nessun attaccante riesce a sfruttare, nonostante che almeno il centrocampo sia tornato se non altro dignitoso. Quali sono le considerazioni finali in attesa della prossima sfida di Monopoli nel posticipo di lunedì che si legano a quanto già iscritto all’inizio del mio commento ? Alcuni calciatori, a mio giudizio, non forniscono un valore aggiunto alla squadra e possono essere ceduti, altri devono essere immediatamente posti fuori mercato anche per evitare che siano condizionati e non si esprimano al meglio e poi è necessario intervenire per acquistare un calciatore che, come il Conte Max, possa assicurare quella qualità offensiva, che al netto degli errori difensivi di alcune gare come quella di stasera e di Cerignola, è sicuramente la grande assente di questa onesta squadra di serie C. Lo Stabia è allenato da un tecnico emergente come Leonardo Colucci, che evidentemente non può fare miracoli, ma si spera che almeno in futuro possa evitare di ripetere esperimenti, i quali finiscono per essere controproducenti in vista dell’obbiettivo finale dei play off promozione.