La Juve Stabia pareggia a Giugliano per 0-0. Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo:
Lo spettacolo del derby napoletano all’Alberto De Cristofaro c’è stato solo sugli spalti, per la passione di due tifoserie amiche e unite dagli stessi colori. Il tecnico stabiese Pagliuca conferma la stessa formazione del derby vinto contro l’Avellino, mentre il Giugliano di Di Napoli che, nella sua storia calcistica prima di stasera aveva sempre perso contro la squadra di Castellammare, schiera subito gli ex stabiesi Russo, Caldore, Scognamiglio e Berardocco. Nel primo tempo c’è poco da segnalare oltre l’infortunio di Giorgione, l’occasione di Bernardotto che sfiora il palo alla destra di Thiam con un tiro in piena area e un paio di conclusioni da fuori di Leone e Mignanelli su punizione.
L’arbitro è molto fiscale e ammonisce non solo per i falli di gioco, ma anche per le simulazioni in area di rigore e il primo a pagarne le spese è Candellone, dopo che lo Stabia aveva reclamato la massima punizione anche per un tocco di mano. Nella ripresa però è il Giugliano ad essere penalizzato maggiormente da questa fiscalità arbitrale, perché la simulazione di Flavio Di Dio costa la seconda ammonizione al calciatore dei tigrotti che però inizialmente non risentono dell’interiorità numerica. Il Giugliano anzi, sfiora il vantaggio con un colpo di testa di Bernardotto che, da pochi metri mette sopra la traversa, ma poi poco alla volta, anche per l’ingresso di Romeo, al posto di Erradi, lo Stabia comincia a conquistare campo e a creare diverse occasioni. La prima capita a Piscopo su assist di Mignanelli, poi lo stesso capitano impegna il portiere Russo del Giugliano, ma prodotto dalla famosa scuola degli estremi difensori di Ernesto Ferraro a Castellammare e soprattutto è Bachini che spreca l’occasione più favorevole da pochi metri.
Nel finale Pagliuca, per aumentare l’intensità delle giocate offensive, inserisce Bentivegna al posto di Piovanello, mentre Di Napoli per coprirsi maggiormente fa uscire contemporaneamente Berardocco e Bernardotto, due calciatori offensivi. Nonostante la regia sapiente di Leone che, a volte tenta pure la soluzione personale da fuori, lo Stabia conquista solo una serie di calci d’angolo a ripetizione, ma non riesce a trovare la lucidità necessaria per passare in vantaggio. Poi nell’unica volta in cui un calciatore dello Stabia colpisce bene davanti a Russo con Bugno la terna arbitrale vede un fuorigioco e annulla il gol, ma anche il Giugliano costruisce una pericolosa occasione dopo la ribattuta di Thiam con il greco Oyewale, sostituto di Giorgione, che non riesce a mettere dentro a pochi passi dalla porta. Pagliuca alla fine decide di inserire contemporaneamente tre calciatori, Gerbo, Marranzino e Ravaglia, al posto di Buglio, Candellone e Piscopo, che stasera non si sono espressi certamente al meglio delle loro possibilità.
La squadra di Castellammare finisce comunque in attacco anche il recupero, per accontentare i tanti tifosi presenti al de Cristofaro in tutti i settori, ma non riesce a rendersi veramente pericolosa, se non con l’incursione di Marranzino, proveniente dalla primavera del Napoli, che però conclude in malo modo. Insomma non è stata una bella partita e c’è il rammarico da parte stabiese di non aver saputo concretizzare la superiorità numerica nell’intero secondo tempo, ma tutto sommato il risultato è giusto, considerando la determinazione della squadra di Di Napoli che ha voluto a tutti i costi evitare di perdere ancora con lo Stabia ed è riuscito a ottenere il primo punto dopo tante sconfitte. Ora però lo Stabia nel turno infrasettimanale di giovedì sera al Menti contro gli storici rivali del Potenza dovrà cercare di tornare a vincere, per non perdere confidenza con il gol e la parte alta della classifica.