Juve Stabia il personaggio, Piero Braglia


Juve Stabia protagonista di questo racconto è l’allenatore che ha lasciato un ricordo dolce nella città gialloblu

Ogni squadra ha la sua storia e di conseguenza la sua Hall of fame. Piero Braglia entra a pieni voti nella galleria della storia del calcio a Castellammare Di Stabia. La vittoria del campionato di Serie C, la Coppa Italia e la cadetteria ma mettiamo ordine.

Il 28 giugno 2010 diventa l’allenatore della Juve Stabia,con le vespe di Massimo Rastelli che avevano vinto in torneo di Serie C2, l’ennesima rivoluzione del duo Giglio-Manniello e con Salvatore Di Somma come nuovo DS. La squadra che viene allestita è buona e il traguardo iniziare era il classico campionato tranquillo. Dopo una partenza difficile la Juve Stabia di Braglia apre il gas e si qualifica ai play off, quelli con la regola vecchia, quelli della semifinale e finale. Piero da Grosseto farà poi la grande impresa con la squadra di Castellammare di Stabia dopo quasi sessant’anni sarà Serie B. Una macchina perfetta, un mix di giovani e gente esperta. In quella stagione magica le vespe vinceranno anche la Coppa Italia di categoria.

Braglia diventa una sorte di mentore per i tifosi delle vespe e con lui al timone arriveranno ben tre tornei di Serie b. La stagione 2012-2013 lo vede ancora alla guida della società campana. Il 6 ottobre 2012, in occasione di Pro Vercelli-Juve Stabia, terminata 4-1 per le vespe stabiesi, il tecnico toscano festeggia le 100 panchine alla guida della compagine stabiese.Il 23 novembre 2013 viene sollevato dall’incarico di allenatore della Juve Stabia assieme al suo vice Mauro Isetto dopo l’ennesima sconfitta (2-3 col Trapani), la decima in quindici partite di campionato giocate che costa alla squadra l’ultimo posto solitario in classifica. Il 24 febbraio 2014, a seguito dell’esonero di Fulvio Pea, ritorna alla guida delle vespe;ma non riesce a evitare la retrocessione della squadra campana. L’era Braglia si è conclusa cosi ma poi il Mister è stato grande protagonista allo Stadio “Menti” da avversario dove ha sempre raccolto tanti, tantissimi e meritati applausi. Una storia infinita che non finirà mai per l’allenatore forse più amato e sicuramente uno di quelli che ha saputo vincere sotto lo sfondo del Monte Faito.

 

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