Spezia – Juve Stabia 1-1, il racconto di Gianfranco Piccirillo che commenta il pareggio prezioso delle vespe:
Pagliuca sceglie Folino in difesa, Pierobon a centrocampo a sostegno di Adorante e Candellone contro lo Spezia di D’Angelo, che deve fare a meno per squalifica del regista stabiese Salvatore Esposito. Nel primo tempo in questo big match del campionato tra la terza e la quinta, ma anche in generale tra due squadre blasonate della storia del calcio italiano, in considerazione dei tornei bellici del 1944 e del 1945, prevale il tatticismo e l’agonismo con tanti falli e diverse ammonizioni, non tutte sacrosante. I due portieri Thiam e l’argentino Chichizola, di ritorno a La Spezia dal Parma, sono impegnati solo nelle uscite sui traversoni e il gol arriva casualmente solo nel recupero del primo tempo per un’ingenuità difensiva e un probabile errore arbitrale che, partendo da un’azione di Esposito favorisce la conclusione di Bandinelli, respinta dal portiere senegalese e la facile deviazione vincente di Soleri, il quale anticipa Varnier per il vantaggio di una delle tre squadre favorite per la vittoria del campionato. Per il resto Folino, molto corteggiato in questo mercato anche dallo Spezia, ha tenuto bene il cannoniere Pio Esposito, così come Adorante e Candellone sono stati bloccati dalla difesa ligure e lo Stabia si è fatto vedere in avanti solo su due piazzati di Leone. Del resto anche lo Spezia ha fatto solo un paio di conclusioni da fuori, che non hanno nemmeno inquadrato la porta di Thiam. Dopo l’ammonizione di Nagy e le espulsioni delle riserve Cassata e Gerbo per reciproche scorrettezze tra le due panchine l’arbitro cambia atteggiamento e prende ad ammonire Buglio e Pierobon in due episodi a dir poco discutibili, e a sorvolare sulla situazione precedente al gol di Soleri.
L’innesto di Maistro al posto di Leone dopo l’intervallo cambia l’impostazione della squadra stabiese, che trova subito il gol del pareggio con un bel colpo di testa proprio del difensore goleador Folino sugli sviluppi di un angolo. Se Pio Esposito è ben contenuto, l’ex stabiese Elia invece mette spesso in difficoltà la difesa con le sue volate, che tengono in apprensione i tifosi stabiesi presenti al Picco, in discreto numero, nonostante le restrizioni, che riguardano i residenti in Campania, a dimostrazione del sostegno che la squadra di Pagliuca ottiene su tutti i campi d’Italia. Il var continua a restare in silenzio a favore dello Stabia e prima ignora un possibile fallo su Maistro e poi invece ritiene da rigore un’azione molto confusa, sulla quale l’arbitro non viene nemmeno richiamato a rivedere la situazione, a conferma di uno strumento usato sempre in modo molto discutibile. In assenza di Salvatore, che da rigorista calciò pure a Castellammare, il fratello Pio si impossessa della palla e la mette sul dischetto, ma il suo tiro scheggia la traversa e finisce alto, quasi come quello di Baggio nella finale mondiale contro il Brasile negli Stati Uniti o forse più simile a quello di Di Biagio contro la Francia nell’edizione transalpina.
Lo Stabia riprende a fare la partita e Pagliuca inserisce Meli al posto di Pierobon, mentre solo a metà ripresa D’Angelo comincia ad effettuare i suoi cambi nel tentativo di cambiare registro, inserendo due calciatori alla volta, compresi Di Serio e Kouda, togliendo però dal campo Degli Innocenti, che aveva disputato una buona gara. Così è sempre lo Stabia a rendersi pericoloso, ancora con Folino, che sfiora la doppietta, calciando stavolta di piede da fuori area. Addirittura è lo Spezia a giocare di contropiede, a dimostrazione della personalità messa in campo dalla squadra stabiese nella ripresa, ed è davvero bella ed efficace l’uscita di testa di Thiam a centrocampo, per vanificare un pericoloso rilancio del collega Chichizola direttamente dalla sua area di rigore. D’Angelo nei minuti finali fa uscire Pio Esposito per fare entrare Colak, forse perché ha visto l’attaccante stabiese provato dall’errore dal dischetto, ma in effetti è sempre lo Stabia a fare la partita e la volontà di vincere di Pagliuca è dimostrata dagli inserimenti di Piscopo e del neo acquisto Sgarbi, due attaccanti, al posto dei colleghi di reparto Adorante e Candellone. Nel recupero il solito Elia, migliore dei suoi, prima impegna Thiam con un tiro pericoloso dal limite e poi addirittura ci prova al volo sugli sviluppi di un angolo, ma il pareggio è ampiamente meritato per lo Stabia, e può essere considerato l’ennesima dimostrazione della capacità della squadra di Pagliuca di fare soffrire tutti gli avversari, anche quelli più quotati per la promozione in massima serie. Ora la trasferta di Palermo di domenica prossima nella giornata di San Catello, fa meno paura, nonostante il successo casalingo odierno ottenuto dai siciliani contro il Modena.