Se le cause della fine rapporto tra Ballardini e il presidente Preziosi non fossero solo quelle espresse apertamente dalla dirigenza?
Le ragioni dell’addio sono da cercare tra le macerie del rapporto tra il presidente Preziosi e mister Ballardini?
Noto al mondo calcistico il fatto che tra i due interpreti non corra buon sangue, ormai da fine campionato scorso.
Già in quei giorni, il tecnico ravennate era stato messo in discussione, nonostante avesse letteralmente salvato il
Genoa per il rotto della cuffia, scacciando lo spettro della
serie B.
Dopo un girone di andata 20017-2018 drammatico sotto la guida Juric, la squadra sembrava destinata alla retrocessione; Ballardini, subentrato al croato, era stato decisivo con le sue scelte ed era riuscito a centrare una salvezza insperata. Quest’impresa compiuta gli era valso l’amore rinnovato e incondizionato dei tifosi, i quali si opposero con forza al suo esonero.
Tutti i nodi vengono al pettine; Preziosi ha quindi concluso oggi un ragionamento iniziato, nel bene o nel male, parecchi mesi prima.
Notizia clamorosa e inpronosticabile è quella venuta a galla negli ultimi giorni.
Si parla di forti pressioni portate dalla società Juventus in direzione dell’ambiente genoano.
Il club bianconero avrebbe alzato la voce, richiedendo che un proprio giocatore, ceduto in prestito ai Rossoblu in estate ( trattasi di Favilli ), venisse regolarmente impiegato tra gli undici titolari del Grifone.
Una ‘richiesta, che sa più di pretesa’ .
Il giovane Favilli, attaccante italiano di belle speranze, nel giro della nazionale under 21, fino ad oggi era stato impiegato col contagocce da mister Ballardini, il quale preferiva mandare in campo Kouamé seconda punta, alle spalle dell’inamovibile Piatek.
L’accordo per il prestito di Favilli, ottenuto in estate, prevede il riscatto a prezzo definito da parte del Genoa, ed eventuale contro-riscatto juventino, fissato per una cifra poco superiore di 20 milioni di euro.
Secondo queste ultime notizie, la presa di posizione di mister Ballardini, contrario ad assecondare le pretese della società juventina, sarebbe stata la vera causa del licenziamento improvviso del tecnico ravennate.