Il pareggio di San Siro non serve a nessuno. In dubbio la conferma del serbo, Pioli resiste.
Un’altra prestazione sufficiente ma non entusiasmante, un altro risultato che non può essere considerato positivo. È questo il Milan di marzo, una squadra che in fin dei conti non dispiace, ma che ha delle carenze troppo evidenti per poter ambire alle posizioni che contano.
La Fiorentina non va oltre lo 0-0 a Frosinone e Inter e Roma impattano tra di loro, ma i rossoneri proprio non sanno approfittarne. Così ecco che il pareggio contro la Lazio diventa buono per tenere proprio i biancocelesti a distanza di sicurezza dal 6° posto, l’ultimo che vale l’Europa League, anche se il Sassuolo, che ha pareggiato 1-1 con l’Udinese, è sempre lì che incombe a 4 punti di distacco.
I giocatori escono dal terreno di San Siro fischiati da parte del pubblico e riprendono piede le voci che vorrebbero Mihajlovic lontano da Milanello la prossima stagione. In particolare è il presidente Berlusconi, presente ieri allo stadio, a non gradire il gioco mostrato sotto la guida del tecnico serbo e, si sa, a Casa Milan chi decide è lui.
L’allenatore da parte sua attribuisce alle solite difficoltà in fase offensiva la causa del mancato successo –
“L’atteggiamento è stato giusto. Anche se non siamo stati brillanti come al solito sul piano tecnico abbiamo creato diverse occasioni, ma non riusciamo a buttarla dentro”
– e si mostra sereno su ciò che sarà il futuro suo e della società:
“Ho un contratto per un altro anno, se saremo d’accordo continueremo, altrimenti chiuderemo il rapporto”.
Al Milan di marzo per salvare la stagione non resta che aspettare il 21 maggio, quando contro la Juventus proverà a vincere la sua sesta Coppa Italia e a guadagnare l’accesso diretto alla prossima Europa League senza passare per fastidiosi i preliminari estivi.
Il pareggio non serve nemmeno alla Lazio, che aveva nello scontro diretto con i rossoneri forse l’ultimo treno per provare ad agguantare la zona Europa. Certo, 7 punti a questo Milan non sono impossibili da rosicchiare, ma allo stato attuale è difficile immaginare che i biancocelesti visti in questa stagione siano in grado di farlo.
A San Siro, pur andando in vantaggio, gli uomini di Pioli hanno sofferto per larghi tratti e sono stati tenuti in piedi da un Marchetti in gran serata. Pioli sottolinea però la grande forza di volontà che ha permesso ai suoi di tornare a casa imbattuti al termine di una gara sofferta e soprattutto dopo la mazzata ricevuta giovedì all’Olimpico contro lo Sparta Praga.
Anche il tecnico emiliano non sta passando, per usare un eufemismo, il suo miglior momento sulla panchina laziale, ma ai microfoni di Premium Sport ha risposto con grande determinazione alle inevitabili scomode domande sul suo futuro:
“Non ho detto che andrò via, ho detto che voglio finire questa stagione con dignità. A fine stagione deciderò assieme alla società, ma io voglio tenermi stretta questa panchina. Ora penso al derby”.