Alessio De Bode: ” Juve Stabia che ricordi- Ljajić un fenomeno”


Alessio De Bode: ” Juve Stabia che ricordi- Ljajić un fenomeno”

Alessio De Bode racconta ai nostri canali alcuni passi della sua carriera ed in particolar modo la sua esperienza in gialloblu:

Il tuo ricordo della città di Castellammare di Stabia?

-Il ricordo che ho di Castellammare è di una città passionale, solare e di brava gente che ti fa sentire a casa.

Invece della Juve Stabia?

-La Juve Stabia è stata la mia prima squadra da professionista, un tifo senza rivali e una proprietà che mi ha voluto bene e trattato come un figlio senza farmi mancare nulla.

Il tuo momento più bello in gialloblu?

-Il momento più bello con le Vespe è senza dubbio la trasferta di Genova a Marassi, fino a pochi minuti dalla fine stavamo battendo la Sampdoria davanti a 2.000 Stabiesi e 20.000 Doriani.

Il momento più brutto?

-Il momento più brutto è stato dopo la quinta giornata di campionato, con un solo pareggio in 5 partite e partendo da -1. I malumori si son sentiti e lì la squadra ha dato la svolta e iniziato il lungo cammino che ci ha portati a sfiorare i playoff per la serie A

La partita più dolce?

-Senza dubbio la partita che ricordo con più affetto è stata a Crotone alla terza di campionato, esordio in serie B e primo punto delle vespe in cadetteria dopo anni e anni.

Il calciatore più forte che hai avuto come compagno di avventura?

-Ho giocato con diversi giocatori che hanno raggiunto la Champions League e la Nazionale.Forse il più forte è stato Stephan El Shaarawy con la quale ho fatto tutta la trafila nelle giovanili e vinto insieme lo scudetto primavera.

A Castellammare con Zaza, Biraghi e Sau….

-Zaza e Biraghi era due giovani di indiscusso valore, la loro carriera ha solo dimostrato che quel potenziale sarebbe uscito fuori con il tempo. Di Marco Sau posso dire che quell’anno era il valore aggiunto di una squadra forte, ragazzo straordinario e di un’incerdibile umiltà.

Nel corso della tua carriera, l’avversario più forte?

-Ho giocato contro Icardi, Immobile, Insigne e Spinazzola solo per citarne qualcuno.Quello che mi ha impressionato di più è stato Adem Ljajić ex Fiorentina.Ci giocai contro nelle giovanili in un Genoa-Partizan Belgrado.Un fenomeno a soli 16anni!

Su Piero Braglia?

-Pierino era un condottiero, grande comunicatore e sapeva tirar fuori da ogni giocatore il 110%, faceva un calcio semplice ma molto efficace. Mi sarebbe piaciuto essere allenato ancora da lui con qualche anno in più di esperienza alle spalle.

Si ringrazia Alessio De Bode per il tempo concesso per questa intervista

 

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