Angelo Affatigato ex centrocampista della Juve Stabia e Modena ci racconta un pezzo della sua avventura in gialloblu e non solo:
Che ricordo ti ha lasciato la città di Castellammare di Stabia?
-Un grande ricordo.La gente capì la situazione, una squadra che con il passare del tempo si ringiovanì molto, importanti problemi societari mai tifosi non ci misero pressione anzi durante i playout ci stettero molto vicini
Che cosa ha significato indossare la maglia della Juve Stabia?
-Una grande responsabilità, una grande piazza del sud con una grande storia…una maglia che da ancora più stimoli.
Sulla tua “Gemma” allo Stadio Renato Curi di Perugia?
-Non ti nascondo che ogni tanto me la riguardo…un bel gol in uno stadio importante contro una squadra che aveva ancora ambizioni di playoff…ma la cosa che conta di più è che contribuì a disputare i playoff in posizione di vantaggio contro il Lanciano.
Quale è stato il goal più bello della tua carriera?
– Livorno-Modena 0-1 un gol di testa su una punizione laterale calciata da Pino Brescia.
Nel corso del tuo percorso chi è stato un allenatore che per te è stato fonte di ispirazione?
– Gian Cesare Discepoli è stato il mio primo allenatore da professionista e l’ho avuto per quattro stagioni, sia dal lato calcistico che umano mi sento legato a lui.
Chi è stato il calciatore più forte che hai avuto come compagno di squadra e quello che ti ha impressionato da avversario?
Tanti perché una volta dalla serie C passavano molti giocatori che poi sono diventati importanti.I più noti sono Bernardo Corradi con il quale ho giocato una stagione insieme mentre contro mi ricordo Gianluca Zambrotta quando giocava nel Como.
Un tuo pensiero sulla Juve Stabia attuale?
-Guardo il risultato ma non la guardo in tv perché per lavoro seguo altri campionati.Non dico niente per scaramanzia ma spero di vederla dove è adesso dopo l’ultima giornata.
Si ringrazia
Si ringrazia Angelo Affatigato per il tempo concesso per questa intervista
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