Dell’Oglio, ex giocatore della Juve Stabia che ha indossato le maglie di Fiorentina ed Ascoli parla ai microfoni di Magazine Pragma
La Juve Stabia ha battuto la capolista Bari. Può essere la svolta del cammino delle vespe verso mari tranquilli
E’ arrivato il nuovo allenatore e speriamo che abbia portato un cambiamento. La partita con il Bari deve rappresentare la svolta della stagione. Mi auguro che possa essere un punto di partenza per autostima e per risultati. La Juve Stabia deve occupare una posizione di classifica diversa da quella attuale.
Per fare un piccolo viaggio nella tua carriera che ricordi hai della tua avventura a Castellammare?
Ho passato due anni stupendi in una città stupenda anche se vivevo a Vico Equense sentivi il calore e l’amore della piazza. Questo affetto ti faceva sentire parte di qualcosa e per noi calciatori era importante. Ho sempre dato il 100% per questa maglia. Per me era uno stimolo per fare sempre meglio.
Era la Juve Stabia di Roberto Fiore. Che ricordo hai del Presidente?
Il ricordo più bello fu quando dopo il goal ho fatto felice il Romeo Menti. Fare felice il popolo di Castellammare è una gioia che mi porto nel cuore. Fu una grande partita contro la capolista Lecce.
Era la Juve Stabia di Roberto Fiore. Che ricordo hai del Presidente?
Un signore! Il suo desiderio era quello di veder vincere la sua Juve Stabia
Che cosa ha significato indossare la maglia viola della Fiorentina?
La Viola è una maglia importante dove il contorno ti può offrire tante sensazioni, sia positive che negative. Una piazza difficile da affrontare. Ho giocato a Firenze per quasi cinque anni e sono felice della mia avventura. Ho dato molto per questa maglia.
A proposito di Presidenti. La famiglia Cecchi Gori al timore dei Viola. Hai qualche aneddoto da raccontare
Ho vissuto l’era della famiglia Cecchi Gori. All’inizio come Presidente ci stava Mario insieme alla moglie poi dopo la sua morte del 1993 è subentrato il figlio Vittorio.
Sia il Presidente Mario che il figlio Vittorio sono stati due signori che non ci hanno mai fatto mancare niente. Vittorio Cecchi Gori era un personaggio molto impulsivo ossia che quello che gli veniva in testa quello faceva. Forse è stato questo un problema della sua gestione alla Fiorentina.
Nel corso della tua carriera quale allenatore ricordi con più affetto?
Come allenatori posso mettere al primo posto Carlo Mazzone. Ho avuto la fortuna di lavorare con personaggi niente male come Gigi Radice, Eugenio Bersellini, Bruno Giorgi, Claudio Ranieri e Vujadin Boškov.
Sicuramente avversario più forte è stato Diego Armando Maradona. Chi invece il compagno di squadra che ti ha impressionato di più?
Aver marcato Maradona ed avere la sua maglia è un ricordo meraviglioso. Come compagno di squadra metto Roberto Baggio sia come calciatore che come uomo. Detto questo, ho avuto tanti compagni di avventura forti. Dunga, Bruno Giordano, Walter Casagrande sono i primi nomi che mi vengono in mente.
Si ringrazia Antonio Dell’Oglio per il tempo concesso per questa intervista