Juve Stabia: 15 agosto 1999, dalla festa al dramma calcistico
Juve Stabia: Ci sono storie che meritano di essere raccontare anche nel giorno di ferragosto e proprio a ferragosto cambiò e non poco la storia delle vespe. Era il 15 agosto del 1999. Le vespe di Castellammare di Stabia, si leccavano le ferite della finale del Partenio ma Roberto Fiore decise di rilanciare andando a costruire una squadra ancora più forte mantenendo i top portanto in gialloblu gente del calibro del portiere Sorrentino e Fissore.
Nella prima partita di Coppa Italia, arrivava il Brescia. Si giocava in un orario non proprio amichevole, alle ore 17,00 il calcio d’inizio di quella Coppa Italia che prevedeva un girone con Reggiana e Pescara. Gilbert Bodart,Marek Koźmiński, il grande Vito Mero, Dario Hübner,Filippo Galli erano solo alcuni degli elementi della squadra di Nedo Sonetti che prese con merito il pass per la promozione nella massima serie. La partita terminò 1-0 per la Juve Stabia con goal di Davide Di Nicola al minuto 54 ma quello che sembrava un film romantico divenne poi un incubo per i colori gialloblu.
La bottiglietta al IV Uomo, la maxi squalifica del Romeo Menti ed un tour infinito con le vespe costrette ad emigrare in campionato e Coppa Italia. Un girone di ritorno osceno dai play off ai play out con l’Atletico Catania e la clamorosa retrocessione in Serie C2. Una stagione drammatica per i tifosi gialloblu.
Per ritornare alla Coppa Italia, la Juve Stabia pareggiò 0-0 a Reggio Emilia ma con il passare delle giornate la forza d’urto del Pescara e del Brescia presero forma e le vespe chiusero ultime con solo quattro punti.
Quello che fu per molti un dolce ferragosto divenne un incubo di una retrocessione amara che fa malissimo a distanza di anni con la squadra che perse la bussola, come successo alle vespe di Fabio Caserta nel post Covid-19. Un film già visto, ma quella fu anche l’ultima grande Juve Stabia ( Sulla carta) di Roberto Fiore che l’anno dopo avrebbe calato il sipario in maniera definitiva.