Juve Stabia: Bellezza, praticità e vittoria, editoriale del lunedi che premia la squadra di Colucci
La Juve Stabia batte il Monopoli per 2-0 e si regala la prima vittoria del campionato davanti al pubblico amico. Una formula che spesso abbiamo sentito a scuola ossia ” cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia” può essere da spunto per questo racconto. Le vespe giocano un bel primo tempo dove creano, segnano e regalano anche un calcio divertente. Nel secondo tempo però il Monopoli bussa e si riversa praticamente nella metà campo gialloblu. La squadra di Colucci stringe i denti, soffre il giusto ed alla fine fa partire la festa che vale i tre punti.
Colucci lancia sul ring Silipo e scelta viene premiata ma anche la maglia da titolare di Caldore si rivela una scelta indovinata. Proprio dai due calciatori arrivano le gioie di giornata per i fans del Romeo Menti. Caldore dagli sviluppi di un piazzato, pizzica verso la porta di Avogadri e poi Silipo che si inventa il goal della domenica con una conclusione dove si trovano vari ingredienti come la tecnica, la potenza ed anche la bellezza. Nella ripresa il Monopoli guidato da Simeri, che colpisce anche un palo non riesce a cambiare il risultato. Il merito è anche del portiere Barosi che offre una prestazione importante dove oltre al voto alto in pagella ed alla vittoria si porta a casa il secondo ” CLEAN SHEET” consecutivo. Da Pontedera a Castellammare il portiere ha messo in entrambe le sfide le mani e la firma sulla vittoria.
Le due vittorie consecutive fanno dimenticare il derby contro la Turris ed i tifosi si godono una squadra che è riuscita a regalare un bottino di nove punti sui dodici disponibili un inizio da “Leccarsi i baffi” che sicuramente fa notizia positiva dalle parti dello Stadio Menti e non solo. La prossima fermata sarà ancora in casa contro la Viterbese in quello che si può definire un mini esame di maturità in vero e proprio Pressure test per i ragazzi di Leonardo Colucci che dovranno offrire continuità di risultati e magari di dimostare di non soffrire troppo di alta quota.