Juve Stabia, colpo da trasferta- Il racconto di StabiAmore


Juve Stabia, colpo da trasferta- Il racconto di StabiAmore

Juve Stabia, la squadra di Leonardo Colucci riesce a tornare alla vittoria e le vespe vincono ancora per 1-0. Il racconto di Gianfranco Piccirillo:

Colucci, per risolvere il mal di gol della sua squadra senza stravolgere gli equilibri difensivi, che sono invece la sua grande nota positiva, inserisce Gerbo nella formazione iniziale al posto di Ricci. Il gioco migliora perché a centrocampo il pallone gira meglio, ma rimane il problema della mancanza di concretezza e dell’ultimo passaggio in fase offensiva contro una squadra che, con il nuovo allenatore Doudou, non disdegna a sua volta di provare a vincere questa partita. Ne viene fuori questa volta un buon primo tempo con diverse occasioni da una parte e dall’altra, addirittura tre per Pandolfi, che soprattutto in una circostanza ricorda il Panico della scorsa stagione perché si fa irretire dal portiere, tirandogli addosso da posizione favorevole, mentre nelle altre due le conclusioni erano ben più complicate. Il neo dottore in scienze motorie Davide Barosi, imbattuto da cinque partite, deve compiere un grande balzo per evitare il gol della Fidelis su punizione dal limite di Urso e anche qualche altro intervento in uscita o comunque per conclusioni dalla distanza, ma un’altra occasione capita allo Stabia con Gerbo, che non riesce a ribadire dal centro dell’area una respinta di Savini dopo una buona incursione e un gran tiro del bravo Mignanelli. L’ex centrocampista dell’Ascoli, reduce da un infortunio, gestisce bene le giocate in avvio d’azione, ma anche lui come gli altri viene meno nella fase finale, vanificando il lavoro di preparazione. La squadra allenata da Doudou, ex calciatore dell’Atletico Roma sconfitto dallo Stabia nella famosa doppia finale play-off del 2011, manca l’occasione più importante, non riuscendo a mettere dentro la palla dopo una grande mischia nell’area piccola di Barosi e una pericolosa carambola sulla linea. Insomma il pubblico dello stadio Degli Ulivi di Andria, compresi i tanti giunti anche questa volta da Castellammare, non si sono annoiati nel primo tempo, anche se non hanno visto nemmeno un gol. La ripresa comincia un pochino meglio per i padroni di casa, che sporcano ancora i guantoni del dottor Barosi su un’altra punizione di Urso e provano anche a segnare con una girata di Persichini e un colpo di testa di Candellori.

Colucci non si accontenta dell’ennesimo pareggio e prova a vincere, inserendo Zigoni per il solito abulico Santos, e pare beneficiarne subito il regista basso Berardocco, che sfiora il palo alla sinistra di Savini. Lo Stabia a metà ripresa ridiventa padrone del gioco con i suoi centrocampisti, che gestiscono il pallone, ma come al solito non si riesce a finalizzare in fase conclusiva, mettendo comunque Doudou nelle condizioni di dovere effettuare i cambi per tentare di cambiare il registro di una gara, che rischia di diventare soporifera nella ripresa. Nella Fidelis entrano prima Mercurio e poi Mariani, ma è sempre Colucci a dirigere i cambiamenti con i nuovi inserimenti di Ricci e Silipo al posto di Guarracino e Gerbo nel tentativo di dare una sveglia in fase offensiva. E finalmente si riesce a quagliare qualcosa in attacco con il bel colpo di testa di Pandolfi, che mette dentro il cross ben definito dal solito Mignanelli, e a questo punto la Fidelis è costretta a tentare un forcing finale per evitare la sconfitta, che però si riduce a qualche pallone gettato in avanti. L’arrivo di Fabio Quagliarella quasi sicuramente rimarrà solo un sogno, nonostante le vecchie dichiarazioni d’amore del campione stabiese verso la squadra della sua città e la difficile situazione che sta attraversando nella Sampdoria di Stankovic, ma nonostante qualche spunto di Pandolfi che finalmente ritrova il gol, servirebbe come il pane un calciatore che almeno si avvicini alle caratteristiche dell’ex attaccante della nazionale italiana. Gli ultimi cambi sono della disperazione per Doudou, mentre più oculati e conservativi appaiano quelli di Colucci, che fa entrare i giovani D’Agostino e Maselli per Berardocco e l’autore del gol, che si fa ammonire per festeggiare il grande avvenimento di una marcatura ritrovata per lui e lo Stabia dopo tante partite. Nonostante un recupero lunghissimo, che forse l’arbitro ha voluto assegnare per seguire le indicazioni delle partite dei Mondiali in Qatar, finalmente la famiglia dello Stabia può rallegrarsi con la visione d’amore del primo esemplare di gol, visto dopo ben cinque partite ed è d’obbligo per la squadra di Colucci ringraziare i tifosi stabiesi giunti allo stadio Degli Ulivi, che a questo punto possono sperare pure di ammirare un’altra vittoria domenica prossima allo stadio Menti contro il Messina, fanalino di coda.

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