Salvatore Sibilli, ex attaccante delle vespe racconta ai nostri microfoni il suo passato alla corte del Romeo Menti di Castellammare di Stabia:
Il tuo ricordo di Castellammare….
Ho passato tre anni stupendi a Castellammare di Stabia, anni stupendi e sono stati anni molto felici per la mia carriera.
Il “Cucchiaio” contro la Cavese ed il peso del pallone…
Il rigore al “Simonetta Lamberti” di Cava de Tirreni non mi pesava assolutamente. Se non sei tranquillo non tiri un rigore del genere in una partita cosi importante.
Goal belli in gialloblu…
Contro il Lanciano. Ma posso anche dirti quello contro la Lucchese. Si giocava a Latina, a porte chiuse e feci un bel goal. Ricordo con affetto che a fine gara, Mister Gigi Simoni mi fece i complimenti.
La partita più bella in gialloblu?
La Cavese ! Era il derby ed il Simonetta Lamberti era pieno. Vincemmo, feci una doppietta ed i tifosi impazziti di gioia ci aspettarono al Menti per festeggiare insieme. La classica domenica perfetta.
Sui tifosi delle vespe
Castellammare mi ha dato tantissimo i tifosi mi hanno tantissimo, come ho detto prima ho passato anni stupendi qui. Il loro calore ci ha aiutato e non poco nel corso delle partite. Ho tanti ricordi dolci ed il loro sostegno mi stimolava sempre nel far meglio nel corso della partita. Sono realmente il dodicesimo uomo in campo.
Amichevole contro il Napoli….
Ho la fortuna di non sudare nemmeno in estate. Ho vissuto gli attimi prima di quella sfida davvero con molta emozione. Quando arrivai allo Stadio Menti ti dico che avevo la camicia sudata. Sono stati momenti molto intesi quelli che hanno preceduto quella partita. Poi al fischio iniziale ho pensato solo alla sfida. Non è da tutti avere la fortuna di giocare contro il Napoli.
Giuseppe Sibilli può arrivare nel Massimo Campionato?
Se avrà un pizzico di fortuna ci può arrivare tranquillamente, ha delle ottime qualità e lavora moltissimo per migliorasi. Spero che si possa realizzare il suo sogno.
Si ringrazia Salvatore Sibilli per il tempo concesso per questa intervista
A Cura di Simone Longobardi