<strong>Tarantino e la sua favola lunga 11 metri
Con questa frase del Principe dei cantatutori, Francesco De Gregori, tratta dalla Leva calcistica , gli Stabiesi hanno sperato che Tarantino, nella sua Benevento non sbagliasse quel calcio di rigore, ma mettiamo ordine:
La Juve Stabia, retrocede in Serie C2, arriva Massimo Rastelli e le vespe, rispettano il copione e tornano nella vecchia Serie C. Per la serie, andata e ritorno dall’inferno.
Sotto le pendici del monte Faito, arriva Piero Braglia che dopo aver trovato un mare di problemi, disegna una Juve Stabia perfetta e raggiunge il traguardo degli spareggi promozione.
Nel primo Round Robin, arriva il Benevento e le vespe, vincono 1-0. Nella Terra Sannita, si va sotto ma un calcio di rigore puo’ cambiare il film di quella partita. Corona, aveva gia’ sbagliato nella partita di andata ed ecco che sale in cattedra, Nazzareno Tarantino da Benevento. Rincorsa, tiro e goal!
La Juve Stabia soffre ma porta a casa la finale. Si arriva a Roma e le vespe devono vincere. Morris Molinari fa 0-1 e Corona, servito da un meraviglioso Tarantino fa 2-0 che significa, promozione storica in Serie B.
L’Anno seguente Tarantino, si difendera’ bene e realizza un goal stupendo contro il Modena, per poi salutare la comitiva nell’ultima partita contro il Sassuolo, allenato da Fulvio Pea.
Assist, giocate imprevedibili, finte con un fare maligno e Sud Americano che hanno fatto innamorare tutto i presenti dello Stadio Romeo Menti.
Forse stiamo giocando con la fantasia, forse sara’ realta’ ma la storia della Juve Stabia e’ cambiata grazie a quel calcio di rigore, calciato con coraggio, alla faccia dell’ ‘altruismo e dalla fantasia.
Nazzareno Tarantino da Benevento, l’uomo che ha contributo ad un pezzo importante della storia recente della Juve Stabia.
Credit Foto: Tuttomercatoweb