La Juve Stabia si dimostra di ferro


La Juve Stabia pareggia a Brindisi.Il racconto di Gianfranco Piccirillo sulla parita:

Pagliuca sceglie Erradi a centrocampo e Piscopo in attacco, al posto dell’infortunato Piovanello e dimostra sicuramente maggiore esperienza di Danucci, ex regista della promozione in serie B dello Stabia del 2011, che da allenatore ha conquistato pure la serie C con il Brindisi, vincendo lo spareggio con la Cavese.

Il primo tempo è nettamente di marca stabiese con la clamorosa parata di Saio sulla deviazione di Bellich su un calcio d’angolo e il gol di Candellone, realizzato con un rigore procurato da lui stesso.Ma in questa gara che passerà alla storia del calcio brindisino per merito del sindaco Marchionna, capace di ottenere quello che si era furbamente prefissato e cioè l’inaugurazione dello stadio in tempi velocissimi per fare incasso e punti contro la capolista, accade un altro fatto che raramente si vede sui campi di calcio.

L’arbitro decide di espellere Romeo in un parapiglia creato dopo l’esultanza per il gol stabiese per una presunta manata su un avversario e così lo Stabia è costretto a giocare per oltre settanta minuti in inferiorità numerica dopo il gol del meritato vantaggio.Nel primo tempo la squadra di Pagliuca, colpito anche lui da un provvedimento disciplinare dell’arbitro, riesce a difendersi molto bene, non subendo azioni particolarmente pericolose, se non qualche traversone e riuscendo persino a ripartire, creando le condizioni per provocare due ammonizioni alla squadra di casa.

Solo nel secondo tempo lo Stabia subisce gli attacchi dei padroni di casa, che solo nella prima metà prendono possesso della gara, riuscendo però a segnare il gol del pareggio grazie ad una deviazione piuttosto fortunosa dell’esterno basso argentino Valenti, sotto porta dopo il tocco del centravanti Fall.In precedenza vi erano stati i primi cambi da una parte e dall’altra con l’ingresso di Andreoni al posto di Leone, che su un campo ai limiti della praticabilità non ha potuto esprimersi come al solito, e poi quello di Guarracino per un Erradi generoso.

Dopo le occasioni fallite da Galano, anche per la bravura di Thiam c’è un clamorosa ripartenza fallita da Bugno, che avrebbe potuto dare un nuovo vantaggio alle vespe, che con bravura gestiscono la seconda parte della ripresa, anche prima del fallo proprio su Guarracino, che ha riportato con l’espulsione di Galano le squadre in parità numerica.L’uscita di Mignanelli assieme a quella di Piscopo per Folino e Meli assegna la fascia di capitano ancora a Guarracino dopo quella ricevuta in coppa Italia, ma il protagonista assoluto diventa il portiere senegalese Thiam, che dopo aver compiuto due prodigi contro il Monopoli, riesce pure a parare un calcio di rigore peraltro molto dubbio per una spallata di Bachini al figlio d’arte Simone Ganz, che evidentemente ha sottovalutato la bravura dell’estremo difensore stabiese, pretendendo di segnare con un tiro centrale.Pagliuca non sbaglia neppure l’ultimo cambio, inserendo Maselli al posto di Buglio perché nel recupero serviva ulteriore dinamismo per portare a casa un pareggio, che considerando tutte le avversità, può valere come una vera e propria vittoria.

Certamente questo punto, che consente allo Stabia di rimanere al comando solitario della classifica, costa molto in termini di provvedimenti disciplinari perché oltre quella di Romeo c’è stata pure un’altra espulsione decretata dall’arbitro nei confronti di un calciatore in panchina.In ogni caso dimostrare di saper giocare senza tentennamenti in inferiorità numerica in uno stadio, gremito solo da migliaia di tifosi avversari, respingendo gli assalti di un Brindisi discreto e galvanizzato dalle condizioni create dalla loro società e dall’amministrazione locale guidata dal Sindaco Marchionna, amico del ministro Abodi, è davvero una prova di grande forza, che fa ben sperare per il futuro, anche se la prossima giornata domenica alle ore 14 si gioca al Menti contro la corazzata Catania, che pur essendo una neo promossa come il Brindisi, punta decisamente ad un altro salto di categoria.

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