La Marca: ” Sul Mondiale spero in qualche sorpresa, faccio il tifo per Tabarez”
Oggi per le interviste di Magazine Pragma, abbiamo raggiunto in esclusiva, il Direttore di Zona Calcio, Domenico La Marca, che ci racconta il suo Mundial Pensiero:
Che Mondiale stai vivendo senza l’Italia?
“Un mondiale di rimpianti visto che la qualità della rassegna iridata non è elevata, e la grande parte delle compagini arrivate a giocarsi la finale propongono un calcio che si avvicina a quello che ci ha regalato tanti successi e ci ha resi famosi. Speriamo che da questa batosta si riparta veramente non come quando è avvenuto nel 2010, puntando in maniera seria e concreta sui settori giovanili e soprattutto sulle categorie inferiori ed in particolare la Serie C.”
Che cosa ti ha colpito fino ad oggi di questo torneo?
“La grande organizzazione di molte compagini, che pur non potendo contare su individualità forti, hanno dato dimostrazione che con il gruppo e con una gestione attenta della fase difensiva si può superare qualsiasi avversario.”
Ti aspettavi una Russia così battagliera?
“Mi aspettavo una qualificazione facile agli ottavi ma sinceramente è stato sorprendente quanto visto contro la Spagna. Meriti vanno riconosciuti alla federazion russa che con un sistema di regole ha favorito lo sviluppo e la crescita di nuovi talenti e al tecnico Stanislav Salamovič Čerčesov che ha dato tranquillità e serenità a tutto l’ambiente.”
Argentina, Spagna e Germania. Chi ti ha deluso di più?
“Personalmente l’Argentina che si è presentata in Russia dalla cintola in giù non era da titolo. La Spagna con la cacciata di Lopetegui ha perso tanto, e ciò dimostra quanto nel calcio conti un tecnico. La Germania credo che sia la delusione più cocente, visto anche la facile vittoria in Confederations, ma per vincere un campionato del mondo si dice che sempre che ci vuole un grande portiere e un grande attaccante e mi pare che sul secondo aspetto i teutonici non possono contare su grande interprete; Werner troppo acerbo a questi livelli mentre Mario Gomez è purtroppo nella sua parabola discendente.”
La tua favorita per la vittoria finale?
“Sarebbe facile dire Brasile o Francia, ma spero sinceramente in qualche sorpresa.In tal senso faccio il tifo per il maestro Tabarez.”
Chi sarà il calciatore rivelazione del torneo?
” Ismaïla Sarr, del Senegal, mi ha sorpreso molto, grandi doti fisiche e tecniche e puo’ ancora crescere. Anche Takashi Inui, del Giappone, merita una citazione, un gran calcio mi ha sorpreso molto in maniera favorevole. Su altri nomi, sarebbe facile dire dei top ma a me piace molto Lucas Sebastián Torreira, sara’ un rimpiato per molti team Italiani visti i costi di alcuni giocatori, l’Arsenal ha fatto un grande colpo. Infine cito pure Fagner del Brasile, sta sostituendo alla grande Danilo, un giocatore pronto , mi piacerebbe vederlo ad alti livelli, ad esempio al Napoli.”
Fallimento Argentina. Tutte colpa del CT?
” Non sono tutte le colpe di Sampaoli, sembra quasi la storia dell’Italia, della Federazione e di Ventura. La colpa e’ di tutte le parti. Sampaoli secondo me e’ piu’ adatto ai club , lo vedo piu’ un uomo da competizione lunga. Sampaoli ha puntatato su giocatori poco esperti come Meza e Tagliafico ed ha dato poco spazio a gente molto piu’ esperta come Fazio ed ha lasciato a casa giocatori importanti.”
A livello di gioco, Francia, Brasile o Belgio. Chi vedi meglio di questi team?
” Il Belgio ha espesso un grande gioco, anche se sulla loro strada, hanno avuto un calendario molto semplice, Inghiletterra permettendo. Ho visto una squadra poco compatta, tanti calciatori bravi in fase offensiva ma nella fase difensiva mi hanno lasciato molto perplesso. Il Brasile e’ un team concreto, maturo, sembra il Brasile del 1994, una squadra molto attenta che esalta il lavoro del suo tridente. Per me resta la favorita, perche’ fa un gioco molto all’Italiana, concreta e molto pragmatica. La Francia gioca un calcio poco entusiasmante, pero’ quando in squadra hai la velocita’ di Mbappe’ tutto puo’ succedere, un giocatore devastante.”
Si ringrazia l’Avvocato La Marca per il tempo concesso per questa intervista