PAGELLE LAZIO-Fiorentina: Lulic e “K2” (Klose-Keita) ok, velo pietoso sul resto


Marchetti 4.0 –  Come i gol che prende. È tutt’altro che impeccabile sul tiro di Bernardeschi che vale il 2-1 dei viola. Vive una serata in costante apprensione, specialmente nel 1° tempo e non alza la voce come dovrebbe per svegliare i compagni della difesa.

Konko 5.0 –  Meno brillante delle ultime uscite, dalle sue parti nasce l’azione che porta al gol del 2-1 della Fiorentina. Prova a rifarsi con qualche buona diagonale difensiva ma con i compagni di reparto che si ritrova è impossibile evitare il naufragio.

Bisevac 3.0 – Io gli metterei ZERO ma in realtà questo voto lo riservo a quel fenomeno del DS Tare che è andato a prenderlo a gennaio spacciandolo come rinforzo del reparto arretrato. Non bastavano i vari Hoedt, Mauricio e Gentiletti, ci voleva il 4° giocatore di tressette per completare il tavolo. 3 dei 4 gol viola arrivano da percussioni centrali e guarda caso tutti dalle sue parti. Che altro aggiungere?

Gentiletti 3.0 –  Il compagno di “s”ventura di Bisevac. Nell’ “Amleto” di Shakespeare una delle frasi più famose è quella che dice: “Essere o non essere, questo è il problema!. Bene, Gentiletti NON E’…. un giocatore di calcio!

Lulic  6.0 – Il bosniaco è tra i pochi a salvarsi in questa ultima debacle biancoceleste. Segna in apertura un eurogol e nel secondo tempo si procura il calcio di rigore trasformato poi da Klose per il definitivo 2-4. Tuttavia in fase difensiva fatica troppo e non riesce quasi mai a contenere Tello in serata di grazia.

Onazi 5.5 –  Il migliore della linea mediana… no non sto scherzando è vero! Lo sapevo, non mi credete! Beh, se lui è il migliore figuratevi il resto! (Dall’ 83’ Mauri s.v. –  passerella finale ma poi passerella di che???)

Cataldi 4.0 – Prestazione anonima come le tante offerte in questo campionato. Ogni qual volta è stato chiamato a sostituire Biglia non ha mai colto l’occasione. Qualcuno dice che è un talento, dopo averlo osservato per un’intera stagione mi riservo di dissentire. (Dal 59’ Milinkovic-Savic 5.5 – Fa sicuramente meglio (e capirai!) di Cataldi e prova a mettere grinta nella mediana biancoceleste. Probabilmente avrebbe meritato di giocare dall’inizio visto che giocare contro i viola gli da carica. Ricordatevi la gara d’andata)

 

Parolo 4.0 – Se non fosse per l’altezza, giurerei di aver visto in campo Djordjevic! Stesse movenze (nulle!), stessa capacità di nascondersi ai compagni, stessa inconcludenza sotto porta. Ma era Parolo o Djordjevic?

Keita Balde 7.0 – Il migliore della Lazio. L’unico capace di terrorizzare la difesa viola ogni qual volta parte palla al piede. Unica pecca il gol, sfiorato più volte ma mai arrivato.

Candreva 4.5 – Non ha fatto granchè nel primo tempo, è letteralmente sparito nella ripresa. La testa è già agli Europei e probabilmente quella maglia non la sente più sua. Ciao Antonio buona fortuna! (Dal 68’ Felipe Anderson 5.5 – qualche buona giocata e sprazi della sua fantasia risvegliano la Lazio ma ormai è troppo tardi, la frittata è già fatta)

Klose 7.0 –  Saluta la capitale con l’ultimo sigillo dal dischetto. Da gran professionista si defila dall’area di rigore al momento del penalty (Felipe Anderson era il designato a battere dal dischetto) ma viene acclamato a furor di popolo dall’intero Olimpico e regala l’ultima perla prima di salutare. DANKE Klose, resterai sempre nei cuori biancocelesti.

All.  Inzaghi 5.0 – Chiudere la stagione con una vittoria poteva essere un jolly da giocare per un’eventuale riconferma in panchina per la prossima stagione invece perde malamente contro una Fiorentina piena di rincalzi. Sbaglia sicuramente qualche scelta iniziale ma i malanni della Lazio di quest’anno iniziano da più lontano quando lui ancora non c’era.

Claudio Lotito- Igli Tare 2.0 – In queste ultime pagelle stagionali voglio inserire anche Cric & Croc, i due principali artefici di questa anonima e frustrante stagione laziale. Dopo aver conquistato un preliminare di Champions ed una finale di Supercoppa Italiana, il duo comico ai vertici della società, invece di rinforzare la squadra puntellandola con giocatori di spessore, ha deciso di puntare su giocatori che già definirli tali risulta quasi una bestemmia. L’ennesima occasione gettata alle ortiche da una dirigenza che in 12 anni ha dimostrato ancora una volta approssimazione e totale mancanza di competenza calcistica.

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