Leicester-Napoli 2-2: Il Giorno dopo del King Power Stadium
Leicester-Napoli 2-2, gara meravigliosa al King Power Stadium. Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo che commenta le emozioni della partita
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Leicester-Napoli 2-2: Anche Spalletti non riesce a sfatare il tabù inglese del Napoli, che in trasferta ha vinto solo nel torneo anglo italiano nel 1970 e nel trofeo Bobby Moore nel 2009 grazie ad un gol di Quagliarella contro il West Ham, ma ha costruito per il Napoli un’ottima gara e un buon risultato in rimonta contro i campioni d’Inghilterra del 2015, portati nell’olimpo della Premier da Claudio Ranieri. Infatti prima del gol di Perez su assist di Barnes, ma con un altro grave errore di Di Lorenzo che non ostacola la conclusione, il Napoli si muove bene in attacco, ma non è concreto con Osimhen e Lozano, preferito stranamente a Politano, e pure Zielinski spreca una favorevole occasione. Prima del gol comunque lo stesso Barnes ha costretto Ospina ad una parata impegnativa, e il pipelet colombiano, costretto agli straordinari per la mancanza di un terzo portiere, compie anche un errore, che poteva costare il raddoppio degli inglesi e anche sui gol non è stato irreprensibile. Il Napoli in maglia rossa spreca con Insigne, Ruiz e soprattutto Osimhen gol abbastanza clamorosi, ma l’occasione più ghiotta capita sulla testa del Chucky Lozano a fine primo tempo con Schmeichel, costretto ad emulare il padre dei tempi migliori, ma poi Insigne e Ruiz non sanno capitalizzare sulla ribattuta. Insomma un Napoli discreto, ma troppo impreciso sul piano offensivo con gli attaccanti davvero deludenti in zona gol. Nella ripresa la situazione sembra peggiorare perché agli errori degli attaccanti si sommano quelle dei difensori, specialmente di Malcuit, che non può essere considerato una buona soluzione alternativa all’infortunato Rui sull’out basso sinistro, poiché favorisce anche il raddoppio di Barnes, dopo che il var aveva annullato il gol di Daka. Spalletti, già prima del raddoppio, inserisce Elmas e Politano per Zielinski e Lozano, ma è finalmente Osimhen a trovare la via del gol con una soluzione inaspettatamente felice, forse fortunata ma soprattutto efficace, che riapre la gara. Come contro la Juventus, seppure con mezzora di ritardo, entra Ounas per dare vivacità alle azioni del Napoli, al posto di capitan Insigne, che ha giocato probabilmente non al meglio delle condizioni, dopo la botta subita contro la Juventus e onestamente Spalletti avrebbe fatto meglio a tenerlo in panchina, puntando prima sui calciatori offensivi di rincalzo.
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Rrhamani che ha sostituito bene Manolas, autore della frittata con la Juventus, dalla difesa cerca anche lui più dello stesso Koulibaly, l’eroe dell’ultima vittoria, l’inserimento giusto per trovare l’importante pareggio. Nel finale Spalletti inserisce pure Jesus e Petagna per Malcuit e un Anguissa discreto, ma meno brillante rispetto alla gara contro la Juventus e il Napoli prova fino alla fine a rimontare una gara, che l’ha visto protagonista in senso positivo nella elaborazione delle trame da gioco, ma poco efficace nella soluzioni offensive, così come distratto spesso in difesa. Però almeno Osimhen mette il timbro su questa gara complessa e con un bel colpo di testa in grande elevazione, su buon assist di Politano, conquista un meritato pareggio, frutto nella ripresa soprattutto della esplosività, velocità e vivacità dell’attaccante nigeriano, che addirittura ha cercato di segnare ancora nel recupero. Insomma si è visto una bella gara con un Napoli, che ha rischiato di perdere, ma che addirittura dopo una clamorosa rimonta avrebbe potuto anche vincere, in un finale caratterizzato anche dall’espulsione di un giocatore del Leicester, con le ultime azioni di marca partenopea. Il Napoli dunque non snobba la competizione europea e prova con Spalletti, molto abile sui cambi come con la Juventus, ad essere protagonista sia in campionato che nel girone di Europa League, dove al momento però sono in testa i polacchi del Legia Varsavia, che ieri a Mosca hanno battuto lo Spartak, la squadra, che eliminò ai calci di rigore nel 1990 gli azzurri di Maradona ai calci di rigore.