Prima partita di Super Mario Balotelli (da quanto tempo non sentivamo questo nome) dopo quattro anni e primo gol da altrettanto tempo, infatti l’ultimo era stato nel 2 a 1 contro l’Inghilterra nel disastroso mondiale del 2014. Lì Super Mario, complice delle partite veramente pessime, fu praticamente additato come l’unico colpevole del disastro, anche se i suoi compagni di squadra non brillarono comunque (ed inoltre l’allora C.t. Cesare Prandelli, tre giorni dopo l’eliminazione, firmò un contratto col Galatasaray, quindi forse neanche lui si impegnò più di tanto).
Stasera, a più di sei mesi di distanza dalla mancata qualificazione al mondiale di Russia 2018 (prima volta dopo sessant’anni), la nuova Italia guidata dal C.t. Roberto Mancini è scesa in campo contro l’Arabia Saudita, non un avversario di primo livello ma quando devi ricostruire tutto anche queste partite vanno bene.
Con Bonucci unico senatore il Mancio schiera un’Italia veramente nuova e scende in campo con un 4-3-3 con Donnarumma in porta; Zappacosta, Romagnoli, Bonucci e Criscito in difesa; Jorginho a guidare il centrocampo assieme a Florenzi e Pellegrini; e in attacco il già citato Super Mario con Insigne e Politano come ali.
L’ormai ex giocatore del Nizza ha voglia di riscatto e si vede subito quando, al 5′, serve Florenzi in area ma l’esterno giallorosso si allunga il pallone e l’azione sfuma. Ma l’Arabia non vede mai né la porta né la nostra tre quarti e l’Italia domina. Balotelli segna al 20′; si libera di due avversari e, con un bel destro, centra l’angolino destro del portiere avversario. Gli azzurri pungono poco ma non lasciano mai la palla agli avversari e in un paio di occasioni sfiorano il raddoppio: al 33′, su un calcio d’angolo, la difesa saudita va in confusione e Romagnoli in rovesciata sfiora il palo; poi, al 40′, Balotelli pizzica Criscito che lascia partita una tremenda staffilata di sinistro ma colpisce la traversa.
Nel secondo tempo i sauditi pressano di più ma, fino al 70′. Al 59′ però, a causa di un fastidio muscolare, Super Mario lascia il campo al Gallo Belotti anche lui in cerca di riscatto dopo una stagione deludente (5 gol per lui quest’anno) e, al 69′, trova il raddoppio azzurro. Jorginho dalla bandierina: Belotti anticipa tutti e colpisce di testa a botta sicura, Al Owais ribatte corto. Sulla respinta, è sempre l’attaccante numero 11 ad insaccare con il destro a porta vuota.
Trenta secondi dopo Insigne si invola sulla destra e col suo classico tiro a giro tenta il tris, ma Al Owais si allunga e manda in corner con la punta delle dita. E qui finisce l’Italia perché, al 70′ la difesa mostra tutte le sue debolezze. Zappacosta perde malamente un pallone pericoloso a centrocampo sugli sviluppi di calcio d’angolo (quello guadagnato da Insigne), Al Dawsari lo recupera e serve Al Shehri in profondità. Il giocatore numero 8 salta Donnarumma in uscita, entra in area e appoggia col destro a porta vuota.
Da qui in poi l’Italia letteralmente sparisce e lascia giocare i sauditi che, per fortuna, non sfruttano i nostri errori: al 79′ Criscito letteralmente sviene e serve Al Muwallad in area di rigore. L’attaccante numero 19 salta Romagnoli e conclude a botta sicura col destro, Donnarumma compie un grande intervento e devia il pallone in calcio d’angolo. Un minuto dopo Romagnoli serve in verticale Bonucci ma il difensore rossonero sbagli la misura del passaggio e solo l’esperienza dell’ex bianconero, che protegge la sfera, impedisce ad Al Sherhi di pareggiare il conto.
Finisce così la prima partita dell’Italia di Mancini. Risultato non eccelso ma considerando il disastro di Ventura e tutta la confusione degli ultimi mesi, serve comunque a ridare un po’ di morale a noi e anche a Belotti e Balotelli che, forse, sperano di rifarsi nei prossimi Europei.