Mazzarri tornerà ad allenare il Napoli. Sembrava fatta per Tudor, anzi era fatta dato che il croato aveva detto sì ad Aurelio de Laurentiis. Ma c’era qualcosa che frenava il presidente del Napoli, il contratto. Tudor, anche giustamente, voleva garanzie di sicurezza: diciotto mesi circa di contratto con opzione per il terzo.
Tuttavia De Laurentiis non voleva un Gattuso bis, ovvero un traghettatore che, dopo un ottimo finale di stagione (con vittoria della Coppa Italia), costringa il suddetto traghettatore a diventare allenatore. Mazzarri, al contrario, ha accettato il contratto propostogli dal presidente: sette mesi senza obbligo di rinnovo, prescindendo dai risultati.
Mazzarri dopo dieci anni
Walter Mazzarri iniziò la sua carriera del Napoli nel 2009, quando Roberto Donadoni venne esonerato dopo sette punti in sette partite, con prestazioni mai convincenti. Il tecnico di San Vincenzo iniziò con sette punti in tre partite (rimontando col Milan da 0 2 a 2 2). Si arriverà poi al trionfo in casa Juventus per 3 a 2 in rimonta.
Al di là dei risultati, che sono oggettivi (prima di Spalletti, Mazzarri è stato il miglior allenatore, valutando risultati e qualità della rosa), è Mazzarri l’uomo giusto? In generale le “minestre riscaldate” sono sempre indigeste, sia come allenatori che come calciatori: Kakà, Allegri, Shevchenko.
Ma, in condizioni di emergenza, non puoi certo perdere troppo tempo. E, nonostante il brutto sgarro, in quanto prima disse che aveva un anno sabatico, se né andò all’Inter. Dopo qualche anno, dopo l’esonero dal Watford, disse “Il mio più grande errore? Andarmene da Napoli”.
Si spera che questa minestra riscaldata possa essere meno indigesta del solito. E sperando che soprattutto Mazzarri, dopo le sparate dette a Zazzaroni (sono più simpatico, ho studiato Spalletti e il 4-3-3) possa avere la sua grande chance per rilanciare se stesso ed anche la squadra.