<strong>Milan-Napoli 0-1, il punto post gara della vittoria azzurra
Milan-Napoli 0-1, vittoria azzurra, basta un lampo di Politano. Il pensiero post gara di Gianfranco Piccirillo:
La squadra di Gattuso dimostra la forza tecnica dei suoi centrocampisti nel primo tempo, ma evidenzia i suoi limiti nella fase della realizzazione e dello sviluppo del gioco sulle corsie laterali. Il Milan di Pioli, che dopo la vittoria dell’Inter a Torino, è obbligato a vincere, preferisce giocare di rimessa, impensierendo Ospina solo all’inizio e alla fine del tempo, senza peraltro vedere mai la porta.
Il Napoli invece costruisce almeno tre buone occasioni, due con Zielinski e una addirittura con Hysaj, che non riesce a servire Mertens per il buon recupero di Castillejo. Il polacco sempre più grande protagonista del gioco del Napoli impegna il portiere stabiese del Milan e della nazionale e manda di poco fuori nel primo tempo, ma soprattutto serve la palla del vantaggio a Politano ad inizio ripresa, che con una strana conclusione supera Donnarumma. Prima di uscire Mertens, spreca l’assist del capitano, ma soprattutto è stato bravo poi Donnarumma a respingere il tiro di Ruiz, che avrebbe potuto chiudere la gara. Il Milan con l’ingresso di Rebic comincia ad attaccare, ma il Napoli risponde bene con le ripartenze di Insigne e del neo entrato Osimhen e il talento di Frattamaggiore avrebbe potuto colpire il pipelet, nato a Pompei, ma costruito calcisticamente a Castellammare dal grande maestro Ernesto Ferraro che ha forgiato una decina di grandi portieri. Finalmente Ospina compie parate importanti sulla conclusione di Leao e soprattutto il colpo di testa di Rebic, mentre Pioli toglie Kessie che ha pagato più degli altri le fatiche di Manchester, per inserire Meite’, centrocampista del Torino fino a gennaio, onde cercare di proteggere meglio una difesa in difficoltà per le assenze di Romagnoli e Kjaer.
Nel momento migliore del Milan si fa ammonire Di Lorenzo, che salterà la prossima sfida importante con la Roma e Gattuso inserisce Elmas al posto di Zielinski, il calciatore che ha fatto le cose più significative di una partita molto tattica e certamente non spettacolare. Nel finale entrano Bakayoko e Mario Rui per Politano e Demme e al posto di Leao lo spauracchio norvegese Haute, che segnò all’andata il terzo gol del Milan dopo la doppietta di Ibrahimovic, ancora assente per l’infortunio rimediato prima di partecipare al festival di Sanremo. Il var tenta di cambiare l’esito dell’incontro, mandando l’arbitro Pasqua a verificare un tocco presunto in area del Napoli, ma non a decretare una giusta espulsione di Theo Hernandez per brutto fallo su Osimhen. Invece l’arbitro è costretto ad espellere Rebic per plateali proteste e frasi irraguardose e non riuscendo Osimhen a trovare il bel gol del raddoppio, il Milan in inferiorità numerica attacca nel lungo recupero per trovare almeno il pareggio, che comunque non sarebbe servito in funzione della lotta scudetto, ma avrebbe almeno tenuto lontano il Napoli dalla corsa alla zona Champions. E invece Gattuso vince sul campo del suo Milan con pieno merito, dimostrando che nei suoi riguardi c’era stato un accanimento del tutto fuori luogo, considerando tutte le avversità che la sua squadra ha dovuto subire, proprio nel momento topico della stagione e il Napoli così torna in piena corsa non solo per il quarto posto, ma anche per il terzo, considerando che ormai i primi due sembrano già ampiamente assegnati.