Dieci calci d’angolo, zero occasioni da gol create. Questa è la fotografia della partita. Un pareggio ingiusto, l’Italia ha preso un solo tiro in porta, ed è stato il gol. Ovviamente ci sono delle attenuanti. Storicamente l’Italia, a Settembre, gioca sottotono, la Bulgaria ha giocato con dieci giocatori in area. Unico vero neo, Verratti. Il centrocampista del PSG è stato lento, poco attivo ed è stato capace solo di rallentare il gioco.
L’Italia domina. Punto e basta. Tant’è vero che l’unico tiro in porta, il gol di Atanas Iliev. Florenzi non cerca il fallo e, non riuscendo a contenere l’avversario, cade a terra. Acerbi chiude male e l’attaccante bulgaro pareggia.
Pareggia perché, nei primi venti minuti, l’Italia si era anche divertita. Immobile, complice un centrocampo poco vispo, non tocca un pallone. Salvo uno, al sedicesimo. Quando, dialogando con Chiesa, libera il destro dell’esterno della Juventus che segna.
Per il resto nulla. O meglio, solo Italia. E il risultato è l’emblema dell’ingiustizia. Non che ci siano stati episodi dubbi. E vero che Immobile reclama un rigore al 40′, ma è il VAR e l’arbitro fanno bene a sorvolare.
Ci è mancato di essere più precisi in zona gol. Queste le parole del CT Roberto Mancini che rassicura “Andremo in Svizzera a vincere”. Perché, come sanno i grandi allenatori, la cosa peggiore da fare, n questi casi, è rimuginare sui risultati.
Ovviamente su internet si sono già scatenati i psuedo tifosi che già criticano Mancini e l’Italia per i tre pareggi consecutivi (Spagna, Inghilterra e Bulgaria). Come se non ci fossero state già le prove a dimostrazione che, in Italia, si parla troppo e troppo presto.