Napoli che mazzata a Verona


Il Napoli perde male a Verona. La sconfitta alla seconda uscita stagionale.

Una mazzata per Conte. Di Gianfranco Piccirillo

#VeronaNapoli3a0 La squadra è la stessa della scorsa stagione senza Osimhen, e con Spinazzola al posto di Mario Rui e per quanto Conte stia provando a cambiare modulo e intensità si vede pochissima qualità sul piano dell’espressione del gioco, in particolare nella ripresa. Gli avversari, tradizionalmente ostili, sono molto ridimensionati dalle attuali politiche societarie e francamente nonostante la buona prestazione del secondo tempo appaiano seriamente indiziati per un altro campionato di sofferenza, e trovano iil primo tiro in porta solo nei primi minuti della ripresa con l’ex salernitano Kastanos, poco prima del gol del vantaggio di Livramento, realizzato con una bella giocata corale. Il Napoli, pur esprimendosi piuttosto male, nel primo tempo ottiene diverse occasioni per passare in vantaggio, soprattutto con i centrocampisti Lobotka e Anguissa, ma anche Politano e Kvaratskhelia, che si infortuna , piuttosto che segnare dopo un regalo della difesa scaligera. Già nel primo tempo quindi i due tecnici, Zanetti e Conte, sono costretti a fare entrare Belahyane e Raspadori al posto degli infortunati Serdar e del nazionale georgiano. Conte preferisce togliere pure l’unico neo acquisto disponibile Spinazzola, considerando l’infortunio in settimana di Buongiorno ed inserire Olivera per dare maggiore consistenza alla corsia dove imperversa Lazovic, il migliore calciatore del Verona. Dopo il bel colpo di testa che sfiora la traversa e un tiro da quasi cinquanta metri a porta vuota per le incomprensioni tra Frese e Montipo’ il nazionale del Camerun Anguissa resta il calciatore più pericoloso del Napoli anche nella ripresa con altre due occasioni, che fruttano però solo una traversa e una parata del portiere scaligero, protagonista anche su un’incursione di Di Lorenzo e sul subentrato Ngonge nel finale. Non sembra credere molto Conte alle possibilità di rimonta, forse perché non può avvalersi di alternative in panchina, avendo deciso di mettere fuori rosa tutti i calciatori da cedere sul mercato.

Al contrario Zanetti, pur non disponendo di uomini dalle grandi qualità tecniche, può permettersi di inserire due punte al posto di quelle partite titolari, che chiudono la pratica, realizzando altre due reti. I due gol sono entrambi di Mosquera, nazionale colombiano, e rappresentano l’emblema evidente di una squadra inconsistente al momento in tutti i reparti, che Conte non ha assolutamente migliorato rispetto ai disastri combinati dai suoi colleghi nella passata stagione. Effettivamente è sembrato di vedere il Napoli peggiore, che nella fase finale della gara proprio come faceva Mazzarri, fa giocare tutti gli attaccanti a disposizione con l’inserimento di Cheddira e Ngonge al posto di Simeone e Jesus, stranamente ritenuto da Conte adatto ai suoi schemi. Peggio ancora di Jesus, gioca Mazzocchi, che francamente non sembra un calciatore adatto ad una squadra di alta classifica e invece viene preferito a Rui, senza che si cerchi nemmeno un’alternativa. Sembrano irrazionali tutta una serie di fatti, che riguardano la società, il tecnico e i calciatori sul mercato, ma anche l’esagerazione manifestata da gran parte di stampa e tifosi nell’accogliere un tecnico quasi alla stessa maniera del mito Maradona, senza considerare invece minimamente anche gli aspetti negativi del suo arrivo. E invece già dopo la fortunata gara di coppa Italia con il Modena si è capito che non sarà facile la coesistenza tra Conte e Delaurentiis, spronato a fare acquisti che non possono arrivare, in mancanza della cessione di Osimhen, che non si capisce perché a questo punto non giochi comunque. Insomma è un vero massacro alla logica, al buon senso e soprattutto alla pazienza dei tifosi, costretti a subire umilianti sconfitte, condite da prestazioni indecenti, che non fanno onore al blasone del Napoli, importante anche prima dell’era dell’attuale presidente.

Ora che si decida ad intervenire seriamente nella direzione auspicata da Conte oppure si proceda ad un ulteriore cambio di gestione tecnica, che tenga conto delle risorse tecniche attualmente a disposizione del Napoli, senza la richiesta petulante e continua di rinforzi, che in tuta evidenza sono difficili da ottenere per la politica che ha scelto di adottare Delaurentiis.


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