Napoli gli azzurri cadono al “Maradona” in Coppa Italia, sconfitta senza storia contro il Frosinone.Di Gianfranco Piccirillo:
Napoli vs Frosinone 0-4, il pensiero post gara
Mazzarri ha voluto fare giocare nove riserve e la scelta non ha pagato nel primo tempo, contro un Frosinone pure pieno zeppo di seconde scelte, ma più organizzato, che ha praticamente avuto il controllo del gioco.
La squadra di Di Francesco, però pur dominando non riesce ad impegnare Gollini, perché le conclusioni dei ciociari vengono rimpallate dai difensori o finiscono fuori, mentre il Napoli riesce a impensierire due volte seriamente Cerofolini con Lindstrom e Raspadori su punizione e a segnare un gol con Simeone dopo un clamoroso errore di Okoli, che regala praticamente la possibilità di fare gol al Cholito.Il var però interviene a gamba tesa ad annullare il vantaggio partenopeo, perché si mette a valutare un tocco di braccio di Lindstrom nell’azione precedente all’errore del difensore ciociaro e dopo Simeone prova a tirare da fuori, sfiorando la porta, così come Raspadori colpisce il palo esterno, ma da posizione defilata dentro l’area di rigore.
Insomma il Napoli è bloccato dalle scelte di Mazzarri e dal var, nonostante il regalo di Okoli, la buona vena degli italiani Raspadori e Gaetano e la discreta prestazione dei centrocampisti Cajuste e Demme, che addirittura non giocava dalla stagione scorsa.Non convince invece Zanoli che ad inizio ripresa permette a Garritano di servire a Caso la possibilità di impensierire Gollini, che è costretto ad essere sempre attento tra i pali.
Il Napoli però è pericoloso sui calci piazzati e Rui colpisce il palo con una punizione da buona posizione, costruendo le sue occasioni sulle azioni di ripartenza.Sinceramente non mi hanno assolutamente convinto i primi cambi di Mazzarri, che toglie Rui e Demme, entrambi autori di una buona gara, per inserire Di Lorenzo e Lobotka, ma il tentativo è quello di prendere finalmente in mano le redini della partita, avendo il possesso palla necessario a scardinare la difesa del Frosinone.
Per segnare Mazzarri ha ritenuto necessario inserire a metà ripresa, contemporaneamente le stelle Osimhen e Kvaratskheila per gli sfortunati Raspadori e Simeone, dopo che però Cheddira, calciatore di proprietà del Napoli, aveva già messo in difficoltà la difesa partenopea.Il tecnico toscano deve subire addirittura il rovesciamento del tema tattico della gara dopo che Barrenechea, centrocampista di proprietà della Juventus, porta in vantaggio i ciociari con un colpo di testa, che sorprende nettamente Gollini, perché ovviamente la squadra di Di Francesco si mette a giocare di contropiede, stando molto più coperta in difesa.
Il regalo questa volta lo fa Di Lorenzo a Caso, che come Simeone nel primo tempo è molto bravo a concludere, realizzando un gol che lo fa entrare di diritto nella storia del Frosinone, che prima di incontrare sulla sua strada una squadra d Mazzarri non era mai andato così avanti nella competizione tricolore.Insomma matura la quarta sconfitta in soli sette partite della nuova gestione di un tecnico, che non si capisce per quale motivo goda di una stima sconfinata da parte della quasi totalità dei giornalisti che seguono il Napoli e di buona parte della stessa tifoseria, che evidentemente non ricorda le storiche figuracce rimediate in passato in coppa Italia e Europa League dalla squadra azzurra allenata nelle sue precedenti stagioni.
Anche questa volta c’è stata la figuraccia che addirittura si è trasformata in una storica goleada che in casa non si verificava dal 1958, nonostante le parate di Gollini, che chiude bene sugli avversari in un paio di contropiedi, mentre a nulla serve pure l’ingresso di Politano, che invece di trovare il gol della speranza rimedia solo una stupida ammonizione.Neanche con i titolari in attacco il Napoli riesce a comportarsi dignitosamente in una serata amarissima, che si conclude in maniera ignominiosa con il fallo netto di Di Lorenzo in area, che regala il rigore a Cheddira e poi pure con il gol successivo nelle praterie di Harroui, materializzandosi peraltro con pieno merito dei ciociari un punteggio umiliante e degradante per una squadra campione d’Italia.