Napoli, la mazzata di Coppa Italia


Napoli, la mazzata di Coppa Italia

Napoli, la mazzata di Coppa Italia, Gli azzurri di Luciano Spalletti cadono in maniera netta contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano

L’esordio della squadra di Spalletti in coppa Italia non è stato esaltante anche perché giocare praticamente sempre con gli stessi calciatori e senza poter fare cambi nelle tre gare disputate diventa problematico anche per un Napoli compatto come quello visto nelle ultime gare di campionato. La Fiorentina di Italiano si è fatta preferire già nel primo tempo, per possesso palla e occasioni da rete, grazie anche alla presenza del capocannoniere Vlaovic, al centro delle attenzioni del mercato di mezza Europa, che dopo aver impegnato severamente Ospina, riesce a portare la sua squadra in vantaggio. Nell’occasione il neo acquisto Tuanzebe, preferito da Spalletti a Jesus, si fa superare agevolmente da Vlaovic, che poi infila Ospina in uscita, dopo che Saponara ha strappato una palla alla difesa del Napoli, che ne aveva il possesso. Prima del gol da segnalare una traversa di Milenkovic e una parata di Dragowski su incursione di Elmas, che sostituisce l’infortunato Insigne. Ma la parata sul macedone rimane l’unica cosa positiva del primo portiere viola, che compie errori gravi nel finale, favorendo prima il pareggio del Napoli, che nasce da un suo passaggio sbagliato e compiendo poi un fallo da espulsione su Elmas. Il gol del capitano belga, che potrebbe diventare la vera bandiera del Napoli, è comunque un gesto tecnico molto apprezzabile, un delizioso pallonetto su assist di Petagna, che finisce alle spalle di Dragowski, e anche la punizione successiva all’espulsione del portiere finisce di poco alta sulla traversa. La superiorità numerica non migliora però di molto la gara del Napoli nella ripresa, dove anche il Napoli cambia il portiere, ma per infortunio e quindi motivi diversi della Fiorentina, costretta a sostituire Duncan con Terraciano per l’espulsione da chiara occasione da gol di Dragowski, che stende Elmas, che avrebbe potuto segnare il raddoppio sugli sviluppi di un bel lancio di Mertens.Terraciano, a lungo titolare in campionato, para bene su Demme ad inizio ripresa, ma è la Fiorentina a passare in vantaggio con l’ex calciatore dello Stabia, Biraghi, sugli sviluppi di una sua punizione dal limite, che sorprende il portiere di coppe, Meret, appena ripresosi dal covid. Spalletti prova ad inserire Ruiz e Lozano per Demme e Politano nel tentativo di cambiare una partita giocata piuttosto male per scarsa determinazione ed errori di precisione, che consentono alla Fiorentina di gestire il vantaggio anche in inferiorità numerica, subendo poche occasioni dal più brutto Napoli della stagione. Il tecnico Italiano, che ha fatto benissimo nella sua carriera da calciatore e da allenatore con le squadre di Verona, il Trapani e lo Spezia si sta confermando anche con la Fiorentina, facendo praticare un gioco offensivo alle sue squadre e dimostrando di saper operare bene i cambi, con l’ingresso nella ripresa di Maleh, che mantiene il centrocampo sui livelli del primo tempo. L’attaccante messicano, che ha già fatto arrabbiare i tifosi del Napoli per le sue dichiarazioni di voler giocare in un top team europeo, favorisce clamorosamente la società del magnate americano Commisso, prima non inquadrando la porta, ma il palo, e poi commettendo uno stupido fallo, ritenuto da espulsione dal var, che ha corretto l’iniziale decisione dell’arbitro Ayroldi, deciso solo ad ammonire Lozano. A rimarcare le consuete scelte infelici di Spalletti sui cambi c’è poi l’ingresso di Cioffi per Lobotka e l’espulsione del neo entrato Ruiz, che addirittura costringe il Napoli in nove uomini. La felice intuizione di fare respirare Ghoulam e fare entrare Malcuit è solo un parzialissino riscatto di un allenatore in balia della sua presunzione filo societaria, perché l’esterno francese reduce dal covid ha il merito di mettere dentro l’area di rigore la palla del pareggio, che viene finalizzata da Petagna. Il merito di allungare una partita, che sembrava ormai persa è però annullato a sua volta dalla scelta infelice all’inizio dei supplementari di fare uscire Petagna per inserire Jesus, quando sarebbe stato evidente che sarebbe servita la sua fisicità per reggere 120 minuti in nove senza subire una goleada, che infatti si è realizzata puntualmente. Sinceramente se la sconfitta appare accettabile e spiegabile, la cinquina di reti subita deve fare riflettere per il modo indecente con il quale è avvenuta; essa è figlia innanzitutto della rosa povera, ma anche della gestione dilettantesca dei cambi di Spalletti, che si è fatto irretire dal giovane collega Italiano, che invece ha potuto fare giocare Bonaventura e Piatek, dilagando in assenza del centrocampo e con la difesa diventata approssimativa.

Eppure la Fiorentina ha dovuto aspettare il recupero del primo tempo supplementare per riuscire ad avere ragione di una difesa commovente, seppure fragile, adoperata soprattutto da Meret, che prima di capitolare con il gol del 3-2 di Venuti compie un paio di interventi notevoli. Il secondo tempo supplementare è stato un supplizio per i pochi tifosi presenti allo stadio ex San Paolo e i tanti davanti alla televisione e prendere solo due reti da Piatek e Maleh è stato davvero il minimo che si poteva immaginare, giocando praticamente ad una porta e senza condizioni fisiche adeguate.

Di G.Piccirillo

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