Napoli, magia a Francoforte, l’editoriale di Champions League


 

Napoli, vittoria azzurra in Germania. Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo

Spalletti sceglie i titolarissimi per la gara di Francoforte, optando però per Olivera in difesa al posto di Mario Rui, e dopo una prima fase di studio il Napoli si impossessa della partita, rischiando di chiuderla già nel primo tempo. La prima occasione è però dei tedeschi, campioni d’Europa League in carica, con il vice campione del mondo Muani, che si libera con un virtuosismo in area e conclude verso la porta di Meret. Da quel momento diventa praticamente una gara a senso unico con il Napoli padrone del campo, che mette alle corde il catenaccio della squadra di Francoforte, che sta lottando nei primi posti del suo campionato.

Dopo le azioni pericolose di Osimhen e Kvaratskhelia arrivano le azioni micidiali, che denotano la superiorità della capolista del campionato italiano a cominciare dal palo clamoroso di Lozano, sugli sviluppi del quale c’è il netto fallo in area su Osimhen. Kvaratskhelia non sceglie una buona soluzione perché non è nella sua giornata migliore e si fa parare la massima punizione dall’esperto portiere tedesco Trapp. L’errore dal dischetto però non condiziona il Napoli, anche perché El Chucky Lozano è in condizione straordinaria e nel giro di un paio di minuti su palle deliziose del regista slovacco serve due palloni simili ad Osimhen per due gol fotocopia, il secondo dei quali viene annullato per fuorigioco.

Insomma era solo un’illusione per i tedeschi l’inizio della gara, nel quale il Napoli sembrava subire la fisicità degli avversari, perché poi nella ripresa l’Eintracht ha rischiato di subire una goleada, già prima dell’espulsione del centravanti francese Muani. decretata dall’attento arbitro portoghese che potrebbe fare a meno del var per come è sempre vicino l’azione. Infatti Lozano impegna severamente Trapp e fornisce anche assist a ripetizione, fino a quando non arriva l’azione più deliziosa dei partenopei. Il centrocampo del Napoli è una meraviglia con uno straordinario regista come Lobotka, ma anche grazie ai polmoni di Anguissa e alla classe di Zielinsky, che è stato rigenerato da Spalletti come interno e il polacco, ma anche il camerunense riescono a dialogare benissimo con il georgiano Kvaratskhelia, che prima fallisce un altro gol davanti a Trapp e poi regala una giocata deliziosa di tacco per l’accorrente capitan Di Lorenzo, che realizza uno splendido gol da grande attaccante, che dopo l’assist a Lozano nell’occasione del palo conferma le sue doti offensive, pur essendo un difensore.

Con gli ingressi di Elmas e Ndombele per i bravissimi Lozano e Anguissa il Napoli continua a dominare, lasciando pochissimo in fase offensiva ai tedeschi e sfiorando diverse volte il terzo gol ancora con l’uomo mascherato Osimhen, proprio nel martedì di carnevale, fino a quando lascia il campo assieme al compagno di reparto Kvaratskhelia a beneficio di Simeone e Politano, che nel finale pure sono protagonisti di un paio di azioni importanti in fase offensiva. L’unica parata Meret la deve compiere sul giapponese Kamata, ma è più una telefonata che un tiro, seppure da posizione abbastanza favorevole.

Insomma il punteggio alla fine sta stretto al Napoli, che poteva chiudere almeno con tre gol di scarto, come il Real Madrid a Liverpool, ma senza voler sottovalutare la gara di ritorno chiaramente il Napoli di Spalletti ha opzionato già i miglior risultato nella massima competizione europea della storia calcistica partenopea, i quarti di finale. Il merito di questa stagione fantastica non solo in Italia, ma anche in Europa è da dividere tra tutti i protagonisti in campo e fuori, ma è sempre l’allenatore, che conferma di essere arrivato finalmente ai suoi livelli più alti dopo tanti anni importanti, ma senza grandissimi risultati, almeno con le squadre italiane.

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