Napoli sbanca Udine in maniera netta con un poker. Gli azzurri di Luciano Spalletti si godono il primato. Il punto post gara con gli azzurri che dovranno subito scendere in campo
Napoli: In questa gara, che vale il primo posto in classifica tra due belle realtà del calcio italiano allenate da due bravi tecnici come Spalletti e Gotti, ci sono le attese, ma non scontate alla vigilia, e straordinarie conferme della squadra partenopea. Spalletti recupera Mario Rui e sceglie Rrhamani ed Elmas nella formazione titolare, confermando tutti gli altri con il ritorno di De Lorenzo nella sua posizione naturale da esterno basso destro contro un’Udinese, che aveva fatto bene nelle tre gare precedenti. Ma già nel primo tempo c’è stato uno strapotere del Napoli, che ha fatto vedere i sorci verdi a Silvestri e compagni con Insigne, Fabian Ruiz e Osimhen sugli scudi, ma anche con la partecipazione attiva dei difensori agli schemi offensivi. Insigne si esalta con il suo tiro a giro sventato da Silvestri, ma dopo un’indecisione di Ospina che stava favorendo gli attaccanti friulani, lo stesso capitano frattese parte in ripartenza veloce e alza un pallonetto, che scavalca il portiere. Il gol è in condominio con Osimhen, al quale però viene giustamente assegnata la marcatura, perché il nigeriano tocca sulla linea, anticipando un possibile intervento del difensore, che avrebbe potuto salvare la sua squadra.
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Il Napoli continua ad attaccare e Ruiz colpisce un palo clamoroso dalla distanza a Silvestri battuto, ma l’azione più bella si vede con uno schema molto ben confezionato su calcio piazzato con Insigne, Ruiz e i difensori Koulibaly e Rrhamani, che colpisce di testa e realizza il raddoppio. Il Napoli chiude in attacco il tempo con le azioni di Politano e il piazzato di Rui, ma continua a dominare anche nella ripresa, realizzando la terza rete con un tiro potente di Kalidou Koulibaly in piena area di rigore. L’Udinese è letteralmente annichilita dalla forza del Napoli, che sfiora più volte il poker con un colpo di testa di Anguissa e le azioni veloci e ficcanti di Osimhen. In ogni caso già a metà primo tempo il Napoli stabilisce il suo record storico di gol consecutivi, giungendo a quota 30 gare con almeno una rete realizzata, una vetta raggiunta in passato solo da Juventus e Milan, ma continua ad attaccare anche quando Zielinski e El Chucky Lozano entrano al posto di Insigne e Politano e l’Udinese non riesce a cavare un ragno dal buco, prestando pure il fianco alle ripartenze dei partenopei. Spalletti si concede addirittura il lusso di inserire altri due attaccanti, Petagna e Ounas, per Osimhen e Ruiz, rischiando di sbilanciare la squadra, che invece subisce davvero pochissimo, per la bravura dei difensori e la superba gara di Anguissa a centrocampo. E così arriva il meritato poker di Lozano sulla catena di sinistra dove Mario Rui corone una bella gara con l’assist per il messicano, che con un tiro a giro, sorprende Silvestri, che stasera non sa come fermare i calciatori del Napoli, pur compiendo un paio di buoni interventi. Spalletti si concede un’altra chicca, quella di regalare la standing ovation dei tanti tifosi napoletani presenti al Friuli a Mario Rui, spesso al centro di feroci critiche, e contemporaneamente fare esordire in serie A il giovane Zanoli.
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L’Udinese non riesce a trovare il gol della bandiera perché Passetto si fa respingere il tiro da Ospina e anzi rischia di subire la manita con le pungenti ripartenze di Ounas, che sfiora in un paio di circostanze la rete. Insomma il Napoli non ha avuto nessuna difficoltà a battere l’Udinese, che pure era imbattuta, e ha mostrato stasera che il primato in solitario raggiunto può non essere una fortunata circostanza, ma l’inizio di un percorso, che può portare finalmente a competere per il titolo. Le avversarie sono innanzitutto le milanesi e le romane perché la Juventus al momento appare lontana in classifica e fa molto più paura la Sampdoria di Quagliarella nell’impegno infrasettimanale di campionato, prima della simpatica sfida con Mazzarri di domenica sera, che francamente appare con il Cagliari, avversario comunque spesso scomodo, molto meno pericoloso dei tempi di Inter e Torino.