Napoli sofferenza, paura e gioia


Napoli la squadra di Antonio Conte si regala una vittoria incredibile.

Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo

Questa gara, oltre una vittoria frutto della circostanza piuttosto fortunata dell’impossibilità di sostituire il portiere per gli avversari, ha fatto capire che la strada per il Napoli è ancora abbastanza in salita, soprattutto per quanto riguarda l’assestamento del centrocampo e della costruzione del gioco in fase offensiva.Certamente hanno fatto bene ancora nel finale Neres e anche Lukaku al debutto, ma ci si aspetta molto anche dagli altri due scozzesi Mc Tominay e Gilmour, Conte dovrà lavorare molto anche sugli esterni perché ancora una volta non hanno convinto, soprattutto nel primo tempo, cone peraltro un poco tutta la squadra, che ha subito il gioco ben orchestrato dal Parma di Pecchia.

Il vantaggio degli ospiti è stato meritato al di là dell’episodio di un rigore non limpidissimo perché gli episodi offensivi sono stati quasi tutti a favore del Parma, capace di colpire una traversa e un palo a distanza di pochi secondi.Bonny sul tiro dal dischetto, procurato da un’uscita di Meret, che non mi sembra fallosa, è più preciso che nell’occasione del palo, mente l’unico che impensierisce il portiere giapponese Suzuki è Kvaratskhelia sia nel primo che nel secondo tempo.

Conte nella ripresa inserisce subito Spinazzola al posto di Olivera, per aumentare la spinta offensiva e la squadra in effetti prova a costruire maggiori soluzioni in attacco, soprattutto quando fa il suo esordio con la maglia del Napoli il nazionale belga Lukaku al posto di un Raspadori appena appena sufficiente.Anche Pecchia procede ai suoi cambi, troppi per la verità, ma quelli del Napoli sono pue più efficaci, soprattutto dopo il secondo cooling break quando Neres assicura sulla corsia esterna d’attacco un rendimento migliore di Politano, ma anche Osorio e Charpentier completano pericolosamente il quadro dei cambi ad ancora venti minuti dal termine.

Infatti proprio su Neres, Suzuki, passando per un attimo dal calcio alle arti marziali, commette in uscita fuori area un fallo scomposto, che induce l’arbitro ad ammonire per la seconda volta il portiere, portando a sostituirlo un calciatore di movimento come Del Prato.Conte recupera una soluzione offensiva, inserendo Simeone al posto di un altro calciatore piuttosto inconsistente come Mazzocchi, ma per segnare c’è voluto un lunghissimo recupero e un tiro di Lukaku e un colpo di testa di Anguissa su assist di Neres, dopo che il var aveva richiamato l’arbitro a rivedere la sua decisione su un rigore assegnato al Napoli, che tutto sommato poteva pure starci.

Insomma la parte finale è stata condizionata da una serie di leggerezze, ma la più clamorosa è stata quella di Pecchia, che ha esaurito i cambi con troppo anticipo dimenticandosi forse del primo dovuto ad un infortunio dopo appena cinque minuti, ma del Napoli si può salvare solo la vittoria, perché ha lasciato molto a desiderare, anche quando ha rischiato di subire il pareggio alla fine in superiorità numerica.Bisogna riconoscere che come in coppa Italia l’uomo decisivo è stato Meret, che anche se non è riuscito a parare dal dischetto come con il Modena, ha fatto un intervento decisivo su Almos, e per esprimere un giudizio più compiuto a questo punto bisogna aspettare le prossime trasferte, dopo la sosta per le nazionali, contro Cagliari e Juventus.

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