Napoli- Udinese 5-1, il giorno dopo la vittoria il pensiero di Gianfranco Piccirillo
Napoli-Udinese 5-1 Non è stata una gara facile per la squadra di Gattuso, almeno nel primo tempo, perché solo intorno la mezzora trova il gol con la forza di Osimhen dopo un buon lancio di Bakayoko e la ribattuta in rete di Zielinski sulla parata di Musso In precedenza la supremazia territoriale del Napoli produce solo un tiro centrale di Insigne, un’occasione per Di Lorenzo e un’altra dell’attaccante nigeriano anticipato da Bonifazi al momento della conclusione. Subito dopo il vantaggio arriva la cosa più bella di una gara che si trasforma nella ripresa in un’altra goleada, il gran tiro di Fabian Ruiz da posizione defilata e fuori dell’area di rigore, che fulmina letteralmente Musso e sembra chiudere la pratica dell’anticipo della terzultima giornata, fondamentale per il Napoli per mantenere il vantaggio sulla Juve e sperare di recuperare sia il Milan che l’Atalanta nella lotta alla piazza d’onore dietro i campioni d’Italia. Invece nell’unica azione importante, la squadra di Gotti nel finale del primo tempo trova il gol con Okaka, che riesce a tornare a segnare dopo mesi anche per la grave indecisione di Hysaj e a rendere più divertente la ripresa. Infatti nonostante le conclusioni di Insigne e Lozano, preferito da Gattuso a Politano, così come molto più sorprendentemente Bakayoko a Demme e attacchi confusi dell’Udinese il Napoli manifesta inizialmente un certo timore nella gestione della partita. A rendere la vita più facile al Napoli e rassicurare i tifosi davanti ai monitor c’è stato il clamoroso errore di Musso, che è vittima di questa tendenza delle squadre italiane di cominciare il gioco dal basso e fornisce un assist involontario a El Chucky Lozano, che è bravo a sfruttare il regalo del portiere. Da questo momento cominciano le giocate più incisive e piacevoli del Napoli, che prima sfiora con Osimhen la quarta rete, grazie ad una buona parata di Musso, che riscatta parzialmente l’errore precedente e poi la realizza con Di Lorenzo, che sfrutta la ribattuta dello stesso portiere sul buon colpo di testa di Manolas. A questo punto Gattuso opportunamente sostituisce il diffidato Osimhen con Mertens, che è riuscito a smaltire la botta alla caviglia ricevuta sabato con lo Spezia e che comunque si vede poco nell’ultima parte della gara, quando il Napoli ricerca la manita, sfiorata pure contro lo Spezia e realizzata contro la Lazio.
Prima di uscire dal campo Zielinski sfiora la doppietta con una bordata deviata da un difensore e dopo l’ingresso di Elmas e Politano per il polacco e il messicano, Lorenzinho, il capitano frattese, cerca di emulare Ruiz con un tiro spettacolare, che però colpisce l’incrocio dei pali, negandogli temporaneamente la gioia del suo record personale di segnature in campionato. Gattuso nel finale concede spazio pure a Demme e Rui per Bakayoko e Hysaj, mentre Gotti fa debuttare un paio di giovani della primavera, tra i quali un norvegese di origini napoletane. Il gol nel recupero di Insigne è il giusto premio alla bella gara del capitano, che dunque eguaglia il suo record in campionato e soprattutto insidia a quota 108 Maradona nella classifica storica dei marcatori del Napoli, dove ora anche il capolista Mertens deve cominciare a preoccuparsi della rimonta del fantasista di Frattamaggiore. Il Napoli ha vinto la prima delle sue tre finali per tornare in Champion e può preparare la difficile sfida di Firenze nel migliore dei modi, aspettando domani i risultati delle concorrenti dirette, insomma ci sono le condizioni per essere ottimisti dopo tanti mesi di polemiche eccessive soprattutto da parte di giornalisti e tifosi nei confronti dell’allenatore e lunghi silenzi stampa imposti dalla società, sia opportunamente per gettare acqua sul fuoco che anche per motivi di scaramanzia.