Napoli, una sconfitta dolcissima


Napoli, nella tana Reds di azzurri cadono nel finale ma passano il girone come prima classificata. Il racconto posto gara di Gianfranco Piccirillo:

Napoli, leggi la cronaca della partita ( qui)

La squadra di Spalletti più che cercare la quattordicesima vittoria consecutiva aveva il compito di mantenere il primato del girone di Champions per cercare un sorteggio più benevolo al prossimo turno eliminatorio degli ottavi di finale. Il tecnico toscano al cospetto dei vice campioni d’Europa, battuti nettamente all’andata, ha scelto Ostigard e Olivera in difesa, Anguissa e Ndombele a centrocampo e il tridente Kvaratskhelia, Osimhen e Politano in attacco.

La partita è intensa, ma con poche occasioni da una parte e dall’altra, anche perché il Napoli si limita stasera a controllare gli avversari e non pressa molto, anche perché è il Liverpool la squadra costretta a fare la partita nel cercare uno scarto di quattro reti, per arrivare al primo posto nel girone. Spalletti preferisce attendere la squadra di Klopp e ripartire in contropiede anche perché la pressione dei reds sui centrocampisti partenopei è altissima, soprattutto su Anguissa con Thiago Alcantara costantemente a marcare a uomo il camerunense, che era stato devastante allo Stadio San Paolo Maradona. I portieri devono disimpegnarsi un paio di volte, soprattutto per le incursioni di Kvaratskhelia da una parte e Salah dall’altra, ma a farla da padrone sono i centrocampisti e i difensori di entrambe le squadre con Politano ed Osimhen piuttosto in ombra sulla sponda azzurra. All’inizio della ripresa il Napoli trova la via del gol con un colpo di testa di Ostigard sul calcio piazzato di Kvaratskhelia, ma il var con una decisione cervellotica e discutibile annulla la rete per un impercettibile fuorigioco di Osimhen, che peraltro non poteva influenzare minimamente il portiere Alisson. La gara diventa meno bella del primo tempo perché diminuiscono le occasioni e aumentano i contrasti a centrocampo, che costringono l’arbitro a spezzettare molto il gioco, non più fluido e intenso da parte di entrambe le squadre. Nell’ultimo quarto arrivano finalmente i cambi con gli inserimenti di Lozano al posto di un abulico Politano e di Nunez per Jones, anche lui poco brillante, ma la gara si sblocca solo nel finale perché le due squadre che sembravano accontentarsi del pareggio, allentano le marcature. I tiri di Kvaratskhelia e Lobotka non possono impensierire il pipelet brasiliano, che ha giocato in Italia con la maglia della Roma, mentre Meret riesce a cavarsela le poche volte che Salah e compagni si liberano al tiro. Il Napoli all’Anfield Road sembra cercare la vittoria con maggiore insistenza dei padroni di casa, che hanno però nell’egiziano Salah, anche lui ex Roma, l’ostinato attaccante alla ricerca della gloria personale e della vittoria di squadra e Spalletti inserisce pure Zielinski ed Elmas per Lobotka e Kvaratskhelia, sperando di accontentare gli encomiabili tifosi napoletani, che riescono a fare sentire distintamente i loro cori di incitamento anche in uno dei templi del calcio mondiale come l’Anfield Road.

Proprio Salah riesce a trovare il gol dopo un salvataggio sulla linea di Meret su colpo di testa di Nunez, ma ai fini della classifica del girone non cambia la testa della classifica, con il Napoli che rimane primo per la migliore differenza reti sia nello scontro diretto che generale. Spalletti fa entrare pure Simeone e Raspadori per Osimhen e Ndombele con la speranza di ottenere il pareggio nel lungo recupero, ma il Napoli purtroppo prima rischia di subire il raddoppio in un paio di contropiedi inglesi salvati dagli interventi risolutivi dei bravi Ostigard e di Kim Minjae e poi lo subisce da Nunez proprio nell’ultima azione su calcio piazzato di una gara equilibrata, che però la squadra di Spalletti finisce per perdere. È la prima volta che il Napoli subisce l’onta della sconfitta in questa stagione, ma tutto sommato può essere considerata indolore perché non comporta danni in Champions e anche sul morale, considerando la prestazione che può comunque considerarsi discreta. Il risultato invece è bugiardo, perché non rispecchia l’andamento della gara e sabato pomeriggio in campionato bisogna subito riprendere l’abitudine a fare risultati positivi nella sfida al vertice a Bergamo contro la rognosa Atalanta di Gasperini.

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