Atalanta-Napoli, L’editoriale post gara, vince la Dea di Gasperini. Il racconto di Gianfranco Piccirillo:
Atalanta-Napoli,Succede tutto nella ripresa dopo un primo tempo caratterizzato solo dalle proteste di Gasperini per un presunto fallo su Pessina, che inducono l’arbitro ad espellerlo e un colpo di testa di Andrew Osimhen, ma nel Napoli i guai erano accaduti prima con il malanno alla schiena di Insigne che si somma al resto degli infortunati. Nella ripresa c’è stato ancora una volta il gol di Zapata come in coppa Italia, che aumenta ulteriormente il rammarico per la sua cessione improvvida, ma Zielinski con un bel tiro al volo da centravanti riesce a trovare il pareggio, su assist di Politano, che si era quasi infortunato nel primo tempo. A trascinare la squadra orobica è stato Muriel che prima di segnare il terzo gol dell’Atalanta avvia il raddoppio di Gosens, facendo una grande azione anche se forse c’è anche un tocco di braccio, mentre il Napoli sembra imbabolato in difesa e costretto a fare entrare Insigne in cattive condizioni al posto di un abulico Elmas, che aveva deluso anche conto il Granada.
Il gol di Muriel, favorito da un errore di Bakayoko, è veramente splendido e chiude la gara, che sembrava aperta non tanto per i meriti del Napoli, ma per la timidezza degli avversari distratti dall’impegno di coppa. Nella squadra del Napoli nessun calciatore brilla particolarmente perché la squadra sembra sfiduciata, anche se almeno c’è stata una certa reazione sul piano caratteriale, che ha portato il Napoli a trovare il secondo gol, seppure con una deviazione proprio di Gosens nella sua porta, ancora su traversone di Politano. Gattuso ci mette il suo in una squadra già colpita da malanni e offuscata dalle idee per stanchezza e poca fiducia nei propri mezzi e inserisce contemporaneamente al posto di Rui e Maxsimovic, Koulibaly e Ghoulam, reduci dal covid, che quindi non possono calarsi subito nel ritmo della partita e sono travolti dal quarto gol di Romero, omonimo dell’ex centravanti dello Stabia, non appena entrati in campo su un calcio d’angolo. Non bastassero tutti i gol subiti in poco tempo, addirittura quattro in poco più di mezzora, arriva pure l’ennesimo infortunio per Andrew Osimhen che perde i sensi per un trauma cranico e viene trasportato d’urgenza in ospedale, ma fortunatamente si riprende già nell’ambulanza. Gattuso continua a non fare entrare i giovani della Primavera, preferendo fare affidamento sui pochi calciatori rimasti della rosa come il deludente Lobotka, entrato per Zielinski, ma nei minuti di recupero fortunatamente l’Atalanta preferisce non attaccare ancora, forse in vista del prestigioso impegno di Champions League contro il Real Madrid e così l’unica nota lieta di quest’altra infelice partita è il fatto che il Napoli mantiene il vantaggio della differenza reti nel doppio confronto diretto con la squadra del tignoso Gasperini, che potrebbe essere ancora un avversario nella lotta alla quarta posizione utile alla conquista dell’Europa che conta.
Potrebbe, perché l’Atalanta, a mio avviso, avrebbe i mezzi piuttosto per essere un avversario pericoloso per l’Inter nella lotta allo scudetto, più della Juventus e dello stesso Milan, che oggi la squadra di Conte ha travolto nel derby, candidando i nerazzurri di Milano ad essere sicuramente la super favorita per la vittoria finale del titolo.