Napoli 6 bello! Vittoria a casa Sassuolo


Napoli vittoria contro il Sassuolo in Goleada. Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo

Dopo due pareggi, diversi chiaramente per importanza in Europa e in campionato, il Napoli di Calzona finalmente regala gol e spettacolo nel recupero di un mercoledì uggioso in terra emiliana, contro un Sassuolo per la prima volta nella sua storia in massima serie alle prese con una crisi pesante, che lo ha portato a cambiare tecnico, passando da Dionisi a Bigica. Il tecnico che è anche il selezionatore della nazionale slovacca, sceglie di cambiare Jesus, Olivera, Zielinski e Raspadori, e così oltre al ritorno di capitan Di Lorenzo dalla squalifica, si rivedono Ostigard, Mario Rui, Traore’ e Politano, entrambi ex importanti del Sassuolo e nel primo quarto d’ora la squadra gioca bene, calciando in porta con Lobotka, sempre di piu’ tornato al centro del gioco e Traore’, senza però inquadrare la porta.

Il Sassuolo invece riesce a segnare nella sua prima azione con un tiro molto preciso di Racic da fuori area, ma il Napoli non si lascia prendere assolutamente dallo scoraggiamento,
ribaltando la gara prima con Rrahmani su un tocco di tacco di Anguissa e poi con Osimhen su passaggio di Politano. Ma oltre ai gol, che peraltro diventano tre sempre sull’asse di Politano e l’attaccante nigeriano, il Napoli mostra finalmente bei movimenti in attacco, combinazioni perfettamente sincronizzate e veloci e un Kvaratskheila tornato sui livelli dello scorso anno, che addirittura prova un pallonetto da centrocampo e impegna severamente il povero Consigli, che si trova a fronteggiare i calciatori del Napoli, che sbucano da tutte le parti.

Mazzarri stava creando scompensi tattici inauditi nella squadra campione d’Italia e fortunatamente con Calzona è cominciata l’opera di disintossicazione dal suo anticalcio della peggior specie, che non teneva conto che in fondo il calcio è uno sport facile, che può essere praticato con tocchi di prima, passaggi e movimenti veloci, che però devono consentire al giocatore meglio piazzato di poter fare la cosa più facile, che può essere pure il gol, fatto che non si era verificato colpevolmente a Cagliari domenica. Insomma anche Calzona doveva registrare i meccanismi, ma soprattutto richiamare i calciatori alle loro responsabilità dopo i gravi errori in attacco e in difesa, non individuando in Jesus l’unico colpevole perché anche a centrocampo e in attacco si era sbagliato troppo. E così anche nella ripresa si vedono tante azioni e altri gol, con Osimhen che realizza la tripletta su assist di Kvaratskhelia, sfruttando un errore clamoroso della difesa e portiere nel disimpegno e il ritorno del nazionale georgiano alla marcatura con una bella soluzione nella conclusione, alla quale aveva abituato spesso i tifosi lo scorso campionato. Calzona è bravo anche nei cambi a inserire Natan e Raspadori per risparmiare il diffidato Rrahmani e Politano, in vista della sfida con la Juventus di domenica sera.

I tanti tifosi del Napoli presenti al Mapei stadium possono essere soddisfatti, anche perché Kvaratskhelia di controbalzo realizza un altro gol, per la sua doppietta, che potrebbe sancire l’inizio del riscatto in una stagione finora per lui abbastanza deludente. Una volta acquisito il risultato tennistico e il pallone da portare a casa per Osimhen Calzona fa entrare Zielinski per un Traore’ autore di una buona prova e il Cholito Simeone al posto proprio del bomber nigeriano. Dopo il tentativo di Simeone, che ovviamente cerca anche lui di sbloccarsi in fase realizzativa, Calzona completa il quadro dei cambi opportuni con l’inserimento di Dendoncker al posto del suo pupillo Lobotka, al centro del suo progetto di gioco anche con la Slovacchia, ma il settimo gol non arriva. Il parziale definitivo è comunque pesante per il Sassuolo, che rischia per la prima volta di retrocedere in serie B, ma il recupero di Berardi, che oggi era già in panchina, può garantire comunque le speranze di rimediare ad una situazione, che al momento appare molto complicata. Adesso però il Napoli deve confermare i progressi nelle sfide più importanti con Juventus e Torino e poi nel ritorno della gara di Champions contro il Barcellona, per rendere la stagione quanto meno accettabile.

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