Napoli è solo un pareggio contro il Frosinone


Napoli è un pranzo amaro contro il Frosinone di Eusebio Di Francesco. Al Maradona finisce 2a2 di Gianfranco Piccirillo

 

La gara all’ora di pranzo a Napoli è calda anche nel mese di aprile come clima e per le scosse di terremoto precedenti e per la posta in palio tra traguardo europeo per i partenopei e la salvezza per i ciociari. I portieri sono grandi protagonisti perché Turati sventa due volte su Osimhen e Zielinski e pure su Di Lorenzo, mentre Meret para soprattutto sull’argentino di proprietà della Juventus, soprattutto il rigore. I gol li segnano Politano e Cheddira, ma il primo è un’altra perla del nazionale davanti agli occhi di Spalletti, mentre il pari dell’attaccante marocchino di proprietà della squadra partenopea è demerito della difesa e dello stesso portiere in una gara comunque ricca di occasioni ed emozioni, sia nel primo che nel secondo tempo. Calzona sceglie Ostigard per sostituire l’infortunato Jesus, ma sono Politano e Zielinski a confermare quanto di buono avevano dimostrato a Monza nel primo tempo, mentre Kvaratskhelia nella ripresa ispira il gol del cannoniere nigeriano, che non era in fuorigioco, nonostante vibranti proteste. Il Napoli gioca bene in attacco, ma come al solito non sa praticare la fase difensiva, come dimostra anche il successivo pareggio con un colpo di testa ancora di Cheddira, proprio quando sembrava che la squadra di Calzona avesse chiuso la pratica. E invece il Frosinone si conferma bestia nera in questa stagione dopo la goleada storica rifilata nel momento peggiore della stagione, quello gestito da Mazzarri, anche quando nella seconda parte della ripresa entrano Raspadori e Cajuste al posto di Politano e Zielinski.

Anzi Meret deve compiere un’altra grande parata per evitare addirittura il terzo gol dei ciociari, che ad un certo punto intravedono la possibilità di portare a casa un’altra vittoria dopo quella in coppa, ma il Napoli quando Calzona si gioca anche la carta Simeone al posto di Anguissa, spreca con Di Lorenzo l’ultima possibilità in fase offensiva. L’espulsione finale di Mario Rui, costretto ad evitare pericolose ripartenze giustificano i fischi finali di un pubblico partenopeo ancora una volta deluso dalla prestazione e dal risultato, contro un Frosinone invischiato nella lotta salvezza, che oggi ha dimostrato di potersela giocare fino alla fine.

Il Napoli invece dovrà faticare tantissimo per conquistare la zone europea di seconda e terza categoria come l’Europa e la Conference League, in una stagione che merita di essere ricordata a questo punto in positivo solamente per lo splendido striscione che omaggia il ritorno dello Stabia in serie B.


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