Napoli-Torino, Editoriale di StabiAmore, il punto post gara di Gianfranco Piccirillo:
Napoli-Torino L’acquisto migliore del dopo Ancelotti è stato l’equilibrio che è stato determinato da Gattuso e dagli acquisti di gennaio in una squadra che era sbilanciata a centrocampo e molle in difesa. Anche contro il Torino il Napoli ha concesso pochissimo agli avversari e gestito la gara con grande tranquillità, segnando però solo una rete per tempo, una con un colpo di testa di Manolas su un piazzato di Insigne e l’altra con Di Lorenzo nella ripresa. Gattuso in vista del ritorno della semifinale con l’Inter ha opportunamente scelto di far rifiatare Mario Rui, Diego Demme e José Callejon, optando per Hysaj, Lobodka e Politano oltre a far giocare Milik al posto del folletto belga, uscito malconcio dallo scontro con Busquets, ma in grado comunque di giocare l’ultimo quarto di gara.
L’unico torto del Napoli sono stati i gol falliti da Insigne nel primo tempo e da Di Lorenzo e Politano nella ripresa, che hanno tenuto in partita un brutto Torino fino alla fine, nonostante il raddoppio dello stesso nazionale ex Empoli favorito dal consueto assist al sapor di cioccolato di Mertens. Gli ingressi di Allan ed Elmas per Lobodka e Politano fanno da contraltare a quelli granata dell’ex Napoli e Stabia, Verdi ed Edera, che fanno meglio dei deludenti Belotti e Zaza, altra vecchia conoscenza del calcio stabiese. Proprio il giovane Edera realizza il gol della bandiera nel recupero, che se non altro salva l’onore della squadra più gloriosa del calcio italiano, ma che non risolleva una classifica sempre più preoccupante, nonostante il cambio di guida tecnica.