Venticinque gol in campionato, trenta in stagione. Questo è gol score di Victor Osimhen che supera un certo George Weah. Numeri straodinari considerando il mese di stop ad inizio stagione per il centravanti partenopeo, tra altro autore del gol scudetto ad Udine giovedì quattro maggio.
Sul due a zero, complice un arbitraggio di livello non eccelso, il Bologna però riesce a pareggiare la partita. Un plauso deve essere fatto alla squadra di Thiago Motta per la reazione ma sul gol del pareggio appare evidente il fallo di De Silvestri su Juan Jesus. Bologna che rischia anche di vincerla ma Sansone è in fuorigioco.
Non che sia stato solo l’errore di Marcenaro a fare la partita. Anzi la partita inizia, si fa per dire, al quindicesimo minuto quando Skorupski, senza essere pressato, serve di fatto Victor Osimhen in mezzo all’area di rigore. Il centravanti deve solo ringraziare e siglare l’uno a zero.
Spalletti fa un po’ di turn over facendo giocare Zerbin dal primo minuto. L’esterno inizia non bene, anzi male salvo poi crescere. Tanto che impegna un paio di volte l’estremo difensore bolognese. Altro ingresso dal primo minuto è quello di Bereszynski che serve ad Osimhen l’assist per il gol del due a zero.
Poi arriva l’errore anche per il Napoli. Gollini, altra novità, respinge bene un tiro di Sansone, Olivera, fino a qual momento impeccabile, si addormenta del tutto e lascia completamente solo Fergusson. Il giocatore deve solo appoggiare in rete il gol dell’uno a due che riapre la partita.
E sull’erroe di Marcenaro sul gol del pareggio del Bologna si è già aprlato. Ma il vero spettacolo sono i tifosi, nel bene e nel male. Nel bene i tifosi che chiedono a Spalletti di restare, nel male i tifosi del Bologna che (nonostante lo striscione che diceva “Forza Emilia Romagna”) rispondono cantando “Vesuvio lavali col fuoco”.