Middlesbrough ’96- ’97: ricordiamo una delle stagioni più ricche di emozioni nella storia del Boro, dalle finali di coppa alla clamorosa retrocessione
In una calda estate del lontano 1996, una squadra del Nord Est d’Inghilterra stava per rivoluzionare per sempre il calcio d’oltremanica. Al secondo anno consecutivo nella Premier League, il Middlesbrough costruì una squadra che, a prescindere dall’esito della stagione, fece letteralmente sognare i propri tifosi fino all’ultimo minuto di quella incredibile quanto folle annata calcistica.
Il Boro, all’epoca allenato da Bryan Robson, ex bandiera del Manchester United ed alla sua terza stagione sulla panchina della squadra, dopo aver centrato la permanenza nella massima serie durante la stagione precedente, decise di puntare in alto: gli inglesi volevano vincere il loro primo trofeo da esibire nella bacheca del Club, ed aggiudicarsi la qualificazione alle coppe europee. Le ambizioni della società si concretizzarono nel mercato estivo: il Middlesbrough riuscì ad assicurarsi la firma di Fabrizio Ravanelli, attaccante della Juventus appena laureatosi campione d’Europa con la formazione bianconera, rendendolo il giocatore più pagato nella storia del calcio Inglese.
Ravanelli, insieme al brasiliano Juninho Paulista, prelevato l’anno precedente dal San Paolo, formarono una delle coppie d’attacco più forti di sempre nella storia della Premier League. La stagione del centravanti italiano, soprannominato Silver Fox dai sostenitori inglesi per via della sua chioma, iniziò nel migliore dei modi: per lui una tripletta messa a segno contro il Liverpool. Il Middlesbrogh fu quindi una delle prime squadre ad importare giocatori di talento dai campionati esteri.
Dopo un avvio di stagione positivo che proiettò la squadra ai vertici della classifica, complici molteplici infortuni ed una rosa di giocatori limitata, il Boro perse gradualmente posizioni, fino a ritrovarsi coinvolto nella zona retrocessione nel mese di Dicembre. Tuttavia, il calo di forma evidenziato in campionato non pregiudicò il cammino della squadra nelle coppe nazionali: il Boro riuscì a strappare il biglietto per Wembley ben due volte, raggiungendo la finale della Coppa di Lega e della più prestigiosa F.A. Cup. Nella prima competizione, il Middlesbrough, inizialmente in vantaggio, venne recuperato all’ultimo minuto, per essere poi successivamente sconfitto dal Leicester nei tempi supplementari. Non andò meglio in F.A. Cup, dove la squadra di Bryan Robson, ormai già retrocessa, venne sconfitta dal Chelsea di Ruud Gullitt, che si portò in vantaggio dopo appena trentasei secondi grazie ad un gran goal di Roberto Di Matteo.
In campionato, il Boro retrocesse all’ultima partita sul campo del Leeds United, dove il pareggio maturato non bastò per salvare la squadra di Fabrizio Ravanelli dalle tenebre della First Division (l’attuale Championship n.d.r.).
La stagione 1996-1997, nonostante la mancanza del lieto fine, può comunque essere ricordata con entusiasmo dai tifosi del Middlesbrough: la squadra retrocesse a testa alta, esprimendo un bel gioco e potendo vantare il quarto attacco più prolifico della Premier League.
Resta però il rammarico di quel “double” nelle coppe nazionali soltanto accarezzato, un risultato che avrebbe certamente garantito al Boro un posto ancor più importante nella lunga e prestigiosa storia del calcio d’oltremanica.
Per conquistare il suo primo trofeo, il Middlesbrough dovette attendere altri sette anni, con il trionfo nella Coppa di Lega edizione 2004, ma questa, è un’altra storia…