Che ci fossero le premesse per una Premier League molto divertente lo sapevamo, grazie ad un calciomercato che in Inghilterra ha portato anche ottimi allenatori oltre alla solita dose di calciatori di talento.
Quel che sorprende, a parer mio, è il vedere già alcune compagini essere già a buon punto per quanto riguarda l’inserimento dei nuovi. Accade questo in quel di Manchester con City e United che si godono il lavoro dei loro nuovi Manager. Mourinho si gode un Ibrahimovic formato stellare che, con 3 goal nelle prime due partite, aiuta lo United a partire nella maniera giusta mentre Guardiola ottiene buone indicazioni da Nolito e Stones con il Kun Aguero a valorizzare la mole di lavoro che le squadre guidate dal catalano ottengono tramite il famoso tiki-taka.
Anche il Chelsea di Conte, pur con qualche fisiologica difficoltà, si trova a punteggio pieno. Quel che è certo è che la grinta e la passione del loro allenatore è stata assimilata anche dai giocatori che hanno ragione di West Ham e Watford nonostante qualche passaggio a vuoto durante i 90 minuti e questo è un segnale importante a favore dei Blues.
Altra squadra che ha iniziato bene è l’Everton che ottiene un pareggio importante con gli Spurs, a Goodison Park, con 60 minuti di ottimo livello contro una compagine solida così come lo era l’anno passato. I ragazzi di Koeman sono ancora all’ABC dal punto di vista tattico con l’olandese molto attivo sul mercato (preso Bolasie dal Crystal Palace) ma che mostrano uno spirito ben diverso rispetto alla negativa seconda parte della stagione scorsa. La vittoria col WBA a The Hawthorns in rimonta ne è la dimostrazione.
Un passo falso lo commette il Liverpool che, dopo una bella vittoria all’Emirates alla prima giornata, incappa in una brutta prestazione al Turf Moor di Burnley con i Clarets che ricordano a Coutinho e compagni che la continuità di risultati è la chiave per ottenere successi; un difetto, questo, che Klopp dovrà togliere alla sua squadra se vorrà tornare ad essere campione d’Inghilterra.
L’Arsenal, invece, si conferma la compagine più altalenante del panorama calcistico d’Oltremanica. Wenger ha annunciato, nei giorni scorsi, di voler buttarsi a capofitto sul mercato per rinforzare la rosa che è già competitiva. Basterà per tornare a vincere? Sinceramente non so più cosa aspettarmi dai Gunners che, sulla carta, mi sembrano sempre fortissimi ma che, alla fine, ottengono molto meno di quanto potrebbero in termini di risultati. Staremo a vedere.
Il Leicester è tornato sulla terra dopo la fantastica campagna 2015/16. Lo dicono i risultati più che quanto offerto dalle Foxes in campo. Nessuno si fa più sorprendere dalle giocate in velocità di Mahrez e compagni ma i “Ranieri Boys” sanno vendere cara la pelle ugualmente. Chi li ha sostituiti come “squadra sensazione” della Premier League è l’Hull City che, nonostante vicissitudini societarie che hanno portato il club in una situazione veramente difficile (solo 13 giocatori a disposizione nelle prime due partite e Steve Bruce che ha abbandonato le Tigers dato l’immobilismo estivo in sede di mercato) ma i suoi calciatori non sembrano risentirne e portano a casa due vittorie consecutive grazie anche ad un Abel Hernandez incisivo.
Insomma, si è già intravisto molto di quel che assisteremo nei prossimi mesi. Quel che, però, caratterizza in positivo la Premier League è l’imprevedibilità dovuta al talento medio delle squadre che è molto alto e permette quindi alle “piccole” di poter competere con le “grandi”, le quali, dal canto loro, non possono permettersi di affrontare sottogamba nessun impegno. E questo, fortunatamente per noi appassionati, rende lo spettacolo molto interessante.
Up the pints!!