Sono ormai noti a tutti i rapporti a dir poco tesi tra José Mourinho ed Arsene Wenger: sabato alle 12:30 ci sarà un nuovo capitolo di questa “storia di odio”.
<strong>Ripercorriamo, partendo dall’inizio, la storia del conflitto tra i due manager cominciato ormai più di 10 anni fa.
Il primo capitolo è l’accusa di Wenger nei confronti di Mourinho di eccessivo difensivismo del portoghese: “So che viviamo in un mondo in cui ci sono solo vincitori e perdenti, ma una volta che lo sport favorisce squadre che si rifiutano di prendere l’iniziativa significa che lo sport stesso è in pericolo…”
L’allenatore, che all’epoca affrontava la prima esperienza al Chelsea, rispose poco più tardi con queste parole: “Wenger ha un vero problema con noi e penso che sia quello che in Inghilterra chiamate viaggio. Ci sono alcune persone che, quando sono a casa, hanno questo grande telescopio per guardare dentro le case degli altri e vedere cosa stia succedendo. Wenger deve essere uno di loro, è una malattia.”
Anche Wenger non fece attendere la sua risposta: “E’ fuori di testa (riferendosi a Mourinho), è scollegato con la realtà ed irrispettoso. Quando si da il successo a persone stupide, questo a volte li rende più stupidi e non più intelligenti.”
Mourinho suggerì così di risolvere la questione in tribunale: “Allo Stamford Bridge abbiamo un file con tutte le dichiarazioni di Wenger sul Chelsea nell’ultimo anno. Non è un file di 5 pagine, ma di 120…”
Dopo due anni di “silenzio”, Wenger attaccò di nuovo il suo rivale: “Se si vuole mettere a confronto ogni allenatore, gli si mettono a disposizione le stesse risorse e gli si dice: “hai questo per i prossimi 5 anni”. Dopo 5 anni si vedrà chi ha fatto meglio…”
Dopo essere stato esonerato dal Chelsea nel 2008, Mourinho ne ebbe per tutti, e non poteva mancare Wenger: “Agli inglesi piacciono molto le statistiche. Lo sanno che Wenger ha il 50% di possibilità di vincere la Premier League?”
Dopo alcuni anni di “riposo”, il nuovo scontro a distanza ci fu nel 2014, quando Wenger disse che la “paura di fallire” spingeva le rivali dell’Arsenal a lottare per il titolo e Mourinho non si fece pregare per controbattere: “Io ho paura di fallire? Lui è uno specialista dei fallimenti, non io. Quindi, supponendo che lui abbia ragione, ed io abbia paura di fallire, è perché io non ho mai fallito. La realtà è che lui è uno specialista perché otto anni senza vincere un trofeo, questo è un fallimento…”
2015, Wenger parlò di Mourinho ancora una volta come di un difensivista: “E’ facile difendere…” Potrete immaginare che Mourinho non abbia tenuto la bocca chiusa: “Non è facile. Se fosse facile non si perderebbe 3-1 in casa a Monaco (riferendosi all’uscita dell’Arsenal poco prima dalla Champions League).”
Dopo aver vinto il campionato, nel 2014/2015, Mourinho disse: “Se si sommano le spese degli ultimi 3/4 anni credo che troverete una sorpresa…prendete una calcolatrice. E’ una cosa facile e non si lascia spazio alla speculazione. Se si vuole essere onesti, corretti e pragmatici è una delle cose più facili da fare per un manager o per un giornalista.”
Questa fu invece la risposta di Wenger: “Noi spendiamo quando pensiamo di spendere e non ascoltiamo molto quello che la gente dice o pensa. Credo che un giorno, se si faranno i conti sui giocatori che sono cresciuti qui e li metterete a confronto con gli altri club, potreste essere sorpresi.”
Infine, nell’ultimo capitolo (finora) di questa storia, c’è il battibecco della scorsa stagione, quando Mou parlò ancora dei fallimenti di Wenger: “Io stesso mi chiedo il perché…vorrei provare a rispondere perché vorrei trovare delle soluzioni e capire il motivo per il quale lui va sempre contro la mia squadra.”
Queste furono gli scontri a distanza tra i due, ma ce ne furono anche alcuni in campo, in cui si sfiorò la rissa (come si vede anche nella foto sopra) tra i due.
Una cosa è certa, Manchester Unite vs Arsenal darà spettacolo…in campo o fuori!