Siamo alla terza giornata di campionato. Il tempo dei primi bilanci è ancora lontano ma una certezza questo primo scorcio di partite l’ha data: il Man City è molto più avanti di quel che pensavo.
Pep Guardiola è un allenatore che mi piace molto. Ha una filosofia di gioco efficace con una ricerca maniacale dello spazio che porta un notevole possesso palla mirato a sfruttare il minimo errore dell’avversario. Ovviamente, non sono io che devo spiegare il famoso “tiki-taka” ma c’è anche chi non l’apprezza e ci sta, fa parte del modo di vedere il calcio da parte del singolo tifoso.
Certo è che, quando sono in campo le squadre guidate dal catalano, la noia non è mai protagonista. I concetti voluti dall’ex Barcellona sono chiari e il nostro non bada a sottigliezze. Se non sei in grado di metterli in pratica, posto per te nella rosa non c’è. Ad oggi, sono stati vittime della “purga” Guardiola Yaya Toure e Joe Hart, quest’ultimo idolo dei tifosi dei Citizens per essere tifoso del club e per gli anni di militanza con il cuore blue di Manchester.
Credevo ci volesse più tempo per avere una compagine performante e con schemi e movimenti già assimilati, invece Aguero e compagni hanno già mostrato di saper mettere in pratica quel che gli viene richiesto. Col West Ham è stata una sorta di prova del 9 perché gli Hammers, nonostante i tanti infortuni, rimangono una compagine ostica e il fatto di aver portato a casa i tre punti nonostante qualche sofferenza fa capire che la strada intrapresa porterà grandi soddisfazioni.
Un’altra squadra che mi ha favorevolmente impressionato è il Chelsea che è più indietro come amalgama rispetto al City ma che già incarna lo spirito guerriero del suo allenatore. Conte è pragmatico, uno che bada al sodo e ha già ricaricato l’ambiente dopo la travagliata stagione 2015/16. Insieme al Man Utd, penso siano queste le pretendenti più serie alla vittoria finale.
Chi non mi convince appieno è il Liverpool ma non potrebbe essere altrimenti. Dopo la vittoria, nell’opening day, con i Gunners all’Emirates avevo ipotizzato che i Reds fossero pronti al grande salto di qualità. Poi è arrivato lo stop di Burnley che ha raffreddato e non poco gli animi. Il pareggio di White Heart Lane di sabato, invece, mi fa pensare che il materiale che ha in mano Klopp è di buon livello ma che manchi il Campione, quello che ti guida nei momenti difficili della partita. Ora, il Tottenham è un brutto cliente per tutti ma come sarebbe andata a finire se ci fosse stato qualcuno con la personalità di Gerrard a guidare i suoi nei 90 minuti? Ad Anfield dovrebbero meditare su questo.
Ora ci sarà la pausa delle nazionali e la concentrazione dei tifosi si sposta verso le ultime ore di mercato. Arriverà qualche botto finale in grado di spostare gli equilibri?
Up the pints!!
Davide