Sono passati tre mesi di campionato e si possono già fare i primi bilanci su come sono andate le cose in Premier League. Sorprese tipo Leicester City dell’anno scorso non ce ne sono state mentre chi era favorito si è confermato tale, o quasi.
Il Man City ha assimilato da subito i concetti voluti da Pep Guardiola e si è comportato benissimo. Pensavo ci volesse più tempo ad Aguero e compagni per imparare l’arte del tiki-taka, invece i risultati sono arrivati da subito. Qualche passo falso c’è stato ma è fisiologico in questi casi.
Bene anche il Chelsea di Conte che sta risalendo dopo un periodo di appannamento. Gli uomini dell’ex CT della nazionale italiana sono diventati clienti ostici per tutti grazie al carattere e alla determinazione trasmessa dal loro allenatore, il quale è già un idolo indiscusso a Stamford Bridge.
Pollice alto per Arsenal e Liverpool. I Gunners stanno avendo una certa continuità di risultati che fa ben sperare i tifosi biancorossi mentre i Reds sono capaci di offrire un calcio veramente divertente con il 4-3-3 voluto da Klopp che garantisce spettacolo e punti.
Il Tottenham si mantiene nei piani alti della classifica. Riuscire a confermare quanto di buono fatto vedere l’anno scorso non era facile ma Pochettino si conferma allenatore molto valido e i suoi ragazzi fanno della concretezza la loro arma principale. Il quinto posto attuale a 5 punti dalla vetta va stretto agli Spurs.
Chi ha deluso le aspettative è il Man Utd. Dopo l’estate da protagonista sul mercato, chi si aspettava i Red Devils tornare ai fasti del passato deve armarsi di pazienza. Pogba sta facendo molta fatica così come Mkhitaryan, Ibrahimovic non può fare tutto da solo e chi già c’era (Rooney) sta attraversando un periodo veramente difficile. Se ci aggiungiamo le interperanze del buon Mourinho, si ottiene un quadro tutt’altro lusinghiero. Insomma, l’aria che tira ad Old Trafford è veramente pesante.
Tutti gli altri stanno facendo il campionato che ci si aspettava. L’Everton ha iniziato bene ma, ultimamente, paga lo scotto di avere una rosa di qualità non eccelsa con Koeman che deve capire chi può far al caso suo o meno. Il Southampton di Claude Puel sta gestendo bene il doppio impegno campionato/coppa europea ed ha margini di miglioramento ampi tenendo conto che non ha ancora recuperato Jay Rodriguez al meglio.
Stoke City, Crystal Palace e West Ham hanno ottenuto meno di quanto ci si aspettava alla vigilia per motivi diversi. Chi ha un tecnico inviso alla folla (Potters), chi è in un periodo negativo dopo un buon inizio (Eagles) e chi ha mal digerito il cambio.. di casa (Hammers). Le qualità per risalire la china ci sono ma serve tempo e lavoro.
Il Leicester, dopo la sbornia del titolo, sta faticando e non poco. Ranieri, da uomo di calcio che ne ha viste tante, sapeva bene che ripetersi era impossibile e che la salvezza sarebbe l’obiettivo primario ed aveva ragione.
Per ora bisogna tener buono quanto fatto in Champions League con la qualificazione ad un passo. Per la permanenza in Premier League, invece, bisognerà ritrovare lo spirito battagliero che ha portato all’exploit 2015/16.
In coda, bene West Brom, Bournemouth e Middlesbrough che muovono spesso la classifica mentre Swansea, Hull e Sunderland sono quelle che hanno avuto più problemi. I Black Cats sono i principali candidati alla retrocessione a causa di un ruolino di marcia molto negativo a cui David Moyes non riesce a dare un freno. Quel che insegna il calcio inglese, però, è di non dare per scontato niente; già qualche anno fa i biancorossi sono riusciti nell’impresa di una grande rimonta.
I prossimi tre mesi serviranno a delineare definitivamente chi lotterà per il titolo, chi per raggiungere l’Europa e chi per rimanere in Premier League. In più, il mercato potrà regalare qualche sorpresa. Quindi, rimanete sintonizzati che il bello deve ancora arrivare..
Up the pints!!
Davide
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