La mia avventura parte in un freddo e umido venerdì sera con l’arrivo a Liverpool. Motivo? La partita di domenica a Goodison Park Everton-West Ham. 13.30 ora locale.
La giornata parte in un modo che fa già assaporare il clima pre-partita. Chiamato il taxi per arrivare a Goodison Park distante vari chilometri dall’albergo si presenta una macchina rigorosamente nera con al volante un signore biondo sulla cinquantina. Gli indichiamo la nostra destinazione e lui ci chiede se avessimo intenzione di andare a vedere la partita dei blues e dopo la nostra risposta affermativa ci dice che non avrebbe potuto accompagnarci. Dal suo sogghigno si intuiva la sua fede red. Si archiviano queste tipiche schermaglie con una sana e mai banale chiacchierata di football britannico durante il viaggio con una sosta lampo alla Prince Rupert’s Tower, simbolo dell’Everton.
Arrivati nell’area dello stadio la cosa che colpisce di più è il numero di luoghi accessibili a tutti, infatti si può addirittura circolare nella zona tra l’impianto e il parcheggio dei calciatori dove sono posizionati un punto vendita ufficiale, la fan zone, luoghi ristoro e la leggendaria statua di Dixie Dean (383 goal su 433 presenze). All’entrata si possono notare tornelli abbastanza datati come del resto tutto l’impianto che estremamente confortevole non è, ma è positiva e da imitare la ricerca continua dello sfruttamento massimo di ogni spazio più o meno commerciale. Prima di prendere posizione si passa in un ampio corridoio nel ventre dell’Old Lady con un bar e numerosissimi schermi che trasmettono in diretta il pre-partita.
La partita inizia con il minuto di silenzio dedicato ai caduti per la patria e gli applausi scroscianti dedicati alla memoria di Howard Kendall, storica bandiera da giocatore e poi da allenatore dei toffees.
Il tifo si fa un po’ aspettare ma l’atmosfera è vibrante, si possono vedere varie famiglie arrivate allo stadio con l’intenzione di vedere una divertente partita. Ogni scelta arbitrale anche la più oculata fa scattare tutti in piedi. Ma è dopo i goal di Lukaku e Barkley che partono i cori di supporto alla squadra di Koeman.
Nel post-partita c’è la possibilità di chiudere la giornata in bellezza con foto con i giocatori della squadra davanti al parcheggio e l’autografo di Lukaku sulla mia nuova maglia. Tutti i calciatori escono con aria tranquilla e si fermano a firmare ogni (uno per uno) gadget allungato dai fans. Un’esperienza da ricordare per l’atmosfera di serenità e festa generale.