Promozione, Simone Lo Nigro svela il futuro del Climiti FC: possibile ritorno a Priolo?


Simone Lo Nigro – PROMOZIONE. Dopo quanto emerso stamane, dalle pagine del quotidiano La Sicilia, abbiamo intervistato il presidente del Climiti FC, Simone Lo Nigro che ci ha parlato del presente ma soprattutto del futuro della sua società, probabilmente lontano da Solarino. Il possibile ritorno a Priolo potrebbe dipendere dalla situazione delle strutture, di cui ci ha parlato, con molta amarezza, lo stesso Lo Nigro.

– Presidente, come descriverebbe l’ultima stagione?

Una stagione negativa per la nostra società. Forse la più brutta nei nostri dieci anni di attività. Sono stati commessi diversi errori, in primis societari e di questi me ne assumo io tutte le responsabilità. Per non parlare poi di tutto il resto, del periodo che stiamo attraversando dal momento in cui c’è stato lo stop.

La LND sta valutando diverse ipotesi, secondo lei sarebbe giusto tornare in campo?

Secondo il mio punto di vista il mondo dello sport dovrebbe fermarsi.
In questo momento ci sono altre cose più importanti a cui pensare, problemi da affrontare e risolvere. Il calcio, nel caso nostro, per una volta può attendere.
Potrebbe sembrare troppo facile esprimersi in questi termini data la nostra posizione di classifica. Attendiamo con serenità le decisioni della Lega per quanto riguarda eventuali decisioni su promozioni o retrocessioni nel caso in cui si decidesse di non ripartire.

Per quanto riguarda la prossima stagione, sarebbe possibile un suo ritorno a Priolo?

Al momento non sappiamo cosa ci riserverà il futuro. Il calcio, soprattutto a livello dilettantistico, mai come adesso, lo vedo in affanno. Se non saranno modificate alcune regole e adottati i giusti provvedimenti si farà fatica ad andare avanti e parecchie società rischieranno di scomparire.

Tutti quanti dovremo capire che bisogna fare dei sacrifici e delle rinunce per aiutare il sistema. Ho sentito parecchi giocatori in questo periodo, c’è molta voglia di tornare ad allenarsi, a giocare e divertirsi. Molti ragazzi di Priolo che ho allenato nelle giovanili e che magari erano fermi da uno o due anni vogliono rimettersi in gioco e vorrebbero farlo nel proprio paese. A questi si sono uniti diversi giocatori che giocavano fuori e che hanno voglia di fare calcio a Priolo.

Sembra che questo periodo stia facendo rinascere un senso di appartenenza alla propria comunità, al proprio paese. Vedremo se ci saranno le condizioni per poter continuare ed in caso ragioneremo su come organizzarci.

-Qual è la situazione delle strutture?

Tra le peggiori di tutta l’intera provincia di Siracusa. Dal 2004 ormai siamo senza un campo, eccetto la parentesi di riapertura per alcuni anni della struttura di San Foca, molto deficitaria ed in terra battuta, che dopo la riapertura del 2014 è stata richiusa 2 anni fa per dei lavori che non riescono ormai a completare.

stendere il sintetico ma dopo sedici anni nessuno ci crede più. Si parla sempre di stadio all’avanguardia nel quartiere Sacro Cuore, dove c’era una struttura di tutto rispetto per i tempi che erano ma che fu chiusa a causa di presenza di cenere di pirite nel 2004. Si parla del campo di San Foca come addirittura “seconda” struttura per potere far svolgere con più facilità le attività di base, settore giovanile e prime squadre, anche esso chiuso nel 2004 per presenza di pirite, tranne le brevi parentesi di cui sopra. Si parla da troppo tempo ormai e nessuno riesce a comprendere come un paese come Priolo,che è uno dei comuni più virtuosi della Sicilia,non riesca a dare ai giovani le strutture di cui hanno bisogno per praticare sport e non parlo solo di calcio ma in generale.

Basta vedere le condizioni del PalaEnichem dove per più di 20 anni la nostra squadra di basket ha scritto pagine importanti nella storia della pallacanestro italiana. Con molto rammarico devo dire che per quello che abbiamo pagato negli anni dal punto di vista ambientale, Priolo non è stata all’altezza.

Soprattutto adesso che non c’è più legge sul patto di stabilità che per anni dicono ci abbia penalizzato perché non si poteva sforare una certa somma a bilancio ogni anno, nonostante ci siano più di 41 milioni di euro. Si potrebbe cogliere l’opportunità per progredire anche dal punto di vista delle infrastrutture sportive e non. Tutti i paesi della provincia hanno un campo di calcio, tra cui spiccano i modernissimi impianti di Avola, Belvedere, Melilli, Cassibile, Noto, Palazzolo e a breve sarà ultimato Floridia.

Mi sembra paradossale non avere un campo a Priolo e ogni anno andare a fare calcio in altri paesi con tutti i disagi e i sacrifici che fanno calciatori, tecnici, dirigenti e genitori per poter praticare lo sport più popolare in Italia.

-Quali sarebbero le basi su cui il calcio dilettantistico potrebbe posare affinché si possa ripartire a settembre?

Ti rispondo con una citazione:”In tempo di crisi,i saggi fanno ponti e gli stupidi innalzano bandiere”.
Un abbraccio virtuale a tutti gli sportivi.

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