Ci siamo. Si avvicinano gli europei di calcio 2020 e le semifinali di Nations League. In entrambe le competizioni l’Italia si è qualificata con grande determinazione e mostrando un calcio moderno, organizzato e fatto di possesso palla e qualità. A giugno ci sarà l’esordio a Euro 2020 contro la Turchia e appena tre mesi dopo la nazionale sarà impegnata contro la Spagna per la prima semifinale di Nations League. Due manifestazioni, queste, che diranno quanto vale questa nazionale guidata da Mancini dal 2018.
2018-2021: un triennio fantastico per gli azzurri
Il 2017 ha rappresentato un po’ l’annus horribilis per i colori della nazionale italiana di calcio maschile, e a ben vedere confermava a pieno anche il momento difficile dei club italiani in Europa, cosa che continua a tutt’oggi come confermano anche esperti e siti di scommesse sportive. In quello stesso anno l’Italia di calcio maschile non si qualificava per il Mondiale di Russia 2018, scatenando un movimento a catena che ha poi portato alle dimissioni di Tavecchio dalla presidenza della FIGC e al cambio della guida tecnica: da Ventura a Mancini. Un cambio generazionale quindi sia tecnico che manageriale, e che ha rappresentato una piccola rivoluzione all’interno della nazionale italiana. Quel 2017 è largamente alle spalle e l’Italia del calcio, almeno a livello di nazionale, ha dimostrato di poter ancora dire la sua almeno in Europa. Il triennio di Mancini è stato di un’importanza enorme che va al di là della splendida qualificazione per gli europei, impreziosita da dieci vittorie in dieci partite, e rappresenta bensì un Rinascimento del movimento calcistico italiano.
Nations League: Spagna e una fra Belgio e Francia per la vittoria. Euro 2020 in casa
Come anticipato, cresce l’attesa per l’esordio azzurro l’11 giugno 2021 contro la Turchia allo Stadio Olimpico. La nazionale di Mancini avrà l’onere e l’onore di inaugurare la competizione degli europei in casa a Roma, e quella con i turchi è la prima delle tre partite valide per il girone A in cui l’Italia affronterà poi Svizzera e Galles. Il passaggio del girone è quasi obbligatorio per gli azzurri, che potranno disputare le tre partite all’Olimpico. Inoltre l’Italia è forzata a ben figurare anche per un altro motivo: il girone di qualificazione ha dimostrato progressi che ora devono essere confermati e migliorati. Discorso diverso per la Nations League, competizione alla sua seconda edizione e detenuta dal Portogallo. L’Italia affronterà ancora una volta in casa, ma a San Siro, la Spagna. La nazionale iberica non è sicuramente più la dominatrice del passato, ma resta una squadra di qualità eccellente ed esperta. La Spagna è quindi l’ostacolo da superare per arrivare a giocare la finalissima, sempre sul campo di Milano, e incontrare la vincente fra Belgio e Francia, che si sfideranno invece a Torino all’Allianz Stadium.
Tanta Italia quindi nei prossimi mesi, che daranno un giudizio formale e ufficiale su quanto vale il lavoro fatto da Mancini negli ultimi tre anni in termini di risultati. A ogni modo c’è da sottolineare che il risultato principale il CT lo ha già raggiunto, e cioè quello di dare dignità e nuovi stimoli a un ambiente che era ormai al collasso dopo la debacle del 2018.