Roma, Top e Flop del 2016. Perotti la vera sorpresa


Non è stato certamente un anno amaro per i colori giallorossi, tanti i punti totalizzati e anche le buone notizie, anche se manca l’acuto.

La Roma sul piano del gioco e dei punti portati a casa non è di certo dispiaciuta ad ambiente e addetti ai lavori in questo anno solare, restano, però, due le note dolenti: non esser, ancora una volta, riusciti ad alzare un trofeo e la brutta prova nel preliminare di Champions. Di certo Spalletti e i volti nuovi hanno responsabilità solo sul secondo punto, visto che al loro arrivo la classifica parlava chiaro e non era di certo possibile sperare in una rimonta o di portare a casa la Champions o la Coppa Italia (dalla quale i giallorossi erano già stati eliminati a fine 2015). A loro quindi il compito per nulla facile (Vista la Juventus) di provare a invertire questa tendenza, provando a restare in corsa fino alla fine per lo scudetto oltre che di provare ad arrivare in fondo in competizioni ancora lunghe ma alla portata come Coppa Italia ed Europa League. Analizziamo però adesso nel dettaglio i giocatori che in questa annata si sono distinti nel bene e nel male, partendo proprio da questi ultimi.

FLOP

5) Leandro Castan
Per lui doveva essere l’anno del riscatto con la maglia giallorossa dopo la malattia e i problemi che lo avevano accompagnato durante il precedente anno e mezzo, ma le cose prendono immediatamente una direzione diversa: Spalletti gli da subito fiducia all’esordio nella sua seconda avventura nella capitale ma l’ex Corinthians appare ancora una volta lento e incerto. Da li nessuna traccia di lui fino a giugno. Poi la decisione di ripartire da un club più piccolo, quindi prima la Sampdoria e poi il Torino ma di certo il suo sogno di tornare protagonista a Roma sembra svanito.

4)Gerson
Pagato a peso d’oro nell’estate 2015 dalla Roma che, però, decide di lasciarlo in patria lontano dalle pressioni un’altra stagione. Così il giovanissimo Brasiliano si aggrega alla prima squadra solo a luglio scorso, con l’ambientamento nel nuovo calcio che sembra procedere molto a rilento: pochi i minuti disputati in questa stagione e tanti i dubbi dell’ambiente riguardo a questo investimento.

3) Iturbe
Torna a Trigoria in estate dopo un breve quanto sfortunato prestito in terra inglese. Nonostante in estate Spalletti lanci dei messaggi di fiducia nei suoi confronti, il ragazzo non riesce a convincerlo del tutto e così viene utilizzato col contagocce, senza dare mai, in quelle occasioni, l’impressione di essere un giocatore anche solo minimamente utile alla causa giallorossa. Speriamo per lui che in futuro tornerà a brillare, il bilancio di questa annata però, non può non essere negativo.

2) Juan Jesus
Si unisce alla corte di Spalletti all’inizio dell’estate per una cifra complessiva vicina ai dieci milioni di euro. Visto l’infortunio di Mario Rui poi, diventa il titolare sulla fascia sinistra senza però mai dimostrare di meritare quel posto ne i soldi spesi per accaparrarselo, visto l’altissimo numero di errori. Viene così scavalcato nelle gerarchie e finisce così nel dimenticatoio nell’ultimo mese e mezzo. Sarà difficile fare peggio nel nuovo anno.

1) Vermaelen
Doveva essere l’uomo in grado di far fare il salto di qualità al reparto arretrato dei giallorossi. In realtà non sarà così: si presenta facendosi subito espellere nel preliminare di champions e mettendo in salita una partita in controllo e per la quale si era combattuto per mesi. Poi un paio di apparizioni in campionato prima di finire ai box. Quando torna viene ricordato solo per aver urtato la caviglia di Salah in allenamento, costringendo un uomo chiave come l’egiziano a saltare quasi interamente il trittico di gare Lazio, Milan, Juve. Insomma per adesso il salto di qualità c’è stato, ma verso il basso.

TOP

5) Sczcesny
All’arrivo di Spalletti in panchina qualcuno inizia addirittura a metterne in dubbio la titolarità, in realtà il tecnico toscano decide di puntare fortemente fin da subito sul polacco che lo ripaga crescendo costantemente di rendimento e diminuendo in maniera consistente il numero di errori rispetto al passato. Molto improbabile una sua permanenza a Roma a fine stagione, intanto però i tifosi possono goderselo per altri cinque mesi.

4)Rudiger
Un anno fa quasi nessuno avrebbe scommesso ne sulla sua permanenza nella capitale ne tantomeno avrebbe immaginato di vederlo a livelli solo simili a quelli attuali. Oggi è uno degli uomini più importanti e rappresentativi per questa squadra, segno che il suo 2016, aldilà del lungo stop, è stato davvero positivo e a Roma si augurano sia solo un “Trampolino di lancio”.

3)Nainggolan
Probabilmente è stato lui il miglior giallorosso dell’anno, e finisce in terza posizione solo perché ormai non fa più notizia. Adattato da Spalletti nel nuovo ruolo di incursore alla “Perrotta”, non tradisce nemmeno li. Segna tanti gol che spesso sono anche pesanti e difficilmente va sotto al 7 nelle partite decisive.

2)Dzeko
La prima parte del 2016 procede sulla falsa riga dei primi mesi in giallorosso: tanti gol sbagliati e prestazioni insoddisfacenti sia per l’ambiente che per Spalletti che opta così, spesso, per soluzioni diverse. All’inizio della nuova stagione però, complice anche un avvio incerto di El Sharaawy, torna ad essere titolare. Non smetterà più di esserlo, trascinando spesso la Roma e arrivando a giocarsi il titolo di capocannoniere con Belotti e Icardi.

1)Perotti
Arriva alla Roma accompagnato da un leggero pessimismo ma, nonostante ciò l’esterno prelevato dal Genoa per una cifra vicina ai dieci milioni riuscirà nell’arduo compito di far dimenticare un giocatore importante come Gervinho, diventando uomo irrinunciabile per questa squadra, che sia falso nove, ala destra o sinistra. Probabilmente qualcuno obietterà, dicendo che potrebbe avere un feeling diverso col gol (soprattutto su azione) però se andasse in rete più spesso giocherebbe al Real.

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