Sampdoria in caduta libera: sconfitta a Verona e Di Francesco a rischio


La Sampdoria è ormai in caduta libera: i blucerchiati sono stati nettamente sconfitti anche a Verona e ora sono ultimi, da soli, in classifica. Una sconfitta netta quella contro i gialloblu, in una partita in cui ci si attendeva una svolta. Ma ciò non è accaduto, contro una squadra imbottita, tra l’altro, di ex genoani, a partire dall’allenatore, che gioca bene ed è in fiducia.

Verona-Sampdoria: primo tempo

Di Francesco aveva chiesto un grande approccio alla gara, ma ciò non è accaduto. Sampdoria in campo con paura, aggredita subito da un Verona con le idee chiare e in palla. Il tecnico cambia ancora modulo e schiera un 3-5-2, spostando Bersezynski e Murru all’altezza del centrocampo con Bonazzoli e Quagliarella terminali offensivi. Ma, aldilà del modulo, è l’atteggiamento che non va. La squadra arretra e subisce il gol quasi subito: calcio d’angolo di Veloso e colpo di testa di Kumbulla che, tutto solo, sorprende la difesa doriana, probabilmente uno schema ben riuscito (9′). Da rilevare, tuttavia, che nell’azione che ha portato al corner vi è un netto fuorigioco non segnalato dal guardalinee. Il VAR non è intervenuto perché l’arbitro avrebbe dovuto prima interrompere il gioco.

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Ci si attende la reazione della Sampdoria, ma invano. La partita è in mano al Verona che la controlla e mostra di poter far male ogni volta che affonda. I blucerchiati sono molli e non trovano sbocchi. Quagliarella è marcato stretto ma, in ogni caso, non gli arrivano palle giocabili. Solo Bonazzoli è attivo e cerca di ravvivare il gioco tornando indietro a prendersi il pallone. Tutto inutile, perché la squadra di Di Francesco non riesce ad arrivare dalle parti di Silvestri. Invece è il Verona a sfiorare il raddoppio nel recupero, ma Audero è prodigioso su Stepinski (46′).

Verona-Sampdoria: secondo tempo

Si riprende con i padroni di casa che sfiorano ancora il raddoppio, grazie a un tiro di Pessina che Audero è costretto a deviare in angolo (11′). Rovesciamento di fronte e si vede finalmente anche la Sampdoria con una conclusione fuori misura di Jankto (11′).A questo punto, Di Francesco gioca la carta Rigoni, al posto dello stesso centrocampista ceco (12′). Attacco a tre, dunque, che vede cambiare anche un altro interprete perché Bonazzoli, il migliore fra i suoi, dopo pochi minuti lascia il posto a Caprari (18′).

Adesso la Sampdoria spinge, sembra crederci di più e proprio l’ultimo entrato impegna a terra Silvestri con una bella conclusione angolata (23′). Ci prova anche Quagliarella che gira di testa un cross di Depaoli ma Silvestri gli nega il pareggio (28′). Il Doria è adesso nel suo miglior momento, ma il Verona c’è sempre ed è pronto a far male. E infatti  arriva il raddoppio su un’azione che dimostra come nel calcio a volte per una squadra debba andare tutto storto, aldilà dei propri demeriti: punizione dalla trequarti per un fallo commesso da Murru; cross in area del solito Veloso e lo stesso Murru interviene di testa anticipando il proprio portiere e deviando il pallone in rete (36′). Il  2 a 0 stronca ogni velleità della Sampdoria. La partita non ha più nulla da dire, perché gli ultimi attacchi doriani sono privi di forza e di idee, tipico di chi ormai non ci crede più.

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Ci vuole una svolta: pagherà Di Francesco?

Adesso arriva la sosta e ci sarà modo di riflettere. Certo, la situazione è ormai drammatica, sportivamente parlando, ed è necessario rimettersi in sesto dopo il peggior inizio di campionato di tutta la storia doriana. La squadra è apparsa confusa e impaurita forse anche a causa dei continui cambiamenti, di modulo e di uomini, apportati dall’allenatore. Ma può essere vero anche il discorso contrario: l’allenatore le sta provando tutte per scuotere dei giocatori che, evidentemente, non rispondono alle sollecitazioni.

Detto questo, è probabile che, come succede quasi sempre nel calcio, sarà lo stesso Di Francesco a pagare. Ma è ovvio che le colpe non sono tutte dell’allenatore, tenuto conto che la società, dopo averlo ingaggiato, non ha soddisfatto le sue richieste riguardo al mercato: la squadra appare infatti più debole e fragile dello scorso campionato. E forse anche i giocatori non stanno dimostrando l’attaccamento alla maglia che meriterebbero i fantastici tifosi che anche oggi li hanno incoraggiati fino alla fine. E non regge neanche l’alibi della vicenda cessione della società, una “distrazione” che non deve esserci per dei professionisti che percepiscono regolarmente lo stipendio. Se ne saprà di più nelle prossime ore.

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Il tabellino:

Hellas Verona 2 Sampdoria       0

Hellas Verona (3-4-1-2): Silvestri; Rrahmani, Kumbulla, Günter; Faraoni, Veloso, Amrabat, Lazovic (13′ s.t. Vitale); Pessina (41′ s.t. Henderson); Stepinski, Salcedo (25′ s.t. Verre).
A disposizione: Berardi, Pazzini, Bocchetti, Zaccagni, Danzi, Dawidowicz, Empereur, Tutino, Adjapong.
Allenatore: Juric.

Sampdoria (3-5-2): Audero; Bereszynski, Ferrari, Chabot; Depaoli, Vieira, Ekdal, Jankto (12′ s.t. Rigoni), Murru; Bonazzoli, Quagliarella.
A disposizione: Seculin, Falcone, Augello, Ramírez, Colley, Caprari, Regini, Murillo, Gabbiadini, Léris.
Allenatore: Di Francesco.
Arbitro: Fabbri di Ravenna.
Assistenti: Vivenzi di Brescia e Lombardo di Sesto San Giovanni.
Quarto ufficiale: Rapuano di Rimini.
VAR: Pairetto di Nichelino.
AVAR: Di Paolo di Avezzano.

Reti: p.t. 9′ Kumbulla; s.t. 36′ Murru aut.

Note: ammoniti al 15′ p.t. Ferrari, al 24′ p.t. Lazovic, al 33′ p.t. Chabot, al 41′ p.t. Bonazzoli per gioco scorretto, al 37′ p.t. Juric per proteste; recupero 3′ p.t. e 3′ s.t.; abbonati 10.718 (rateo 108.753 euro), paganti 7.069 (incasso 108.858 euro); terreno di gioco in buone condizioni.

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