Alemao lo straordinario guerriero della mediana
Alemao, un calciatore fortissimo nel suo ruolo un centrocampista di grande energia visto nella nostra serie A
Nel nostro viaggio dei favolosi anni 80, sicuramente dobbiamo citare un centrocampista Brasiliano, che in Italia ha giocato in due squadre. Ricardo Rogério de Brito, detto Alemão. La storia spesso ricorda chi fa goal, Alemao era un mediano ma ogni tanto graffiava in attacco, come successe nella finale contro lo Stoccarda dando vita alla notte azzurra. Lui andava a completare a fine anni 80 ed inizio 90, il tris di stranieri che tanto hanno animato i tifosi ed i ragazzini negli anni dolci del nostro calcio, il Napoli dei Sud-Americani, l’Inter dei Tedeschi ed il Milan degli Olandesi.
Cresciuto nel Botafogo, fu portato in Europa dall’Atl Madrid e dopo l’esperienza nella Liga, Corrado Ferlaino lo porta a Napoli nella stagione 1988 dove qualche anno dopo vincera’ anche uno scudetto. Maradona inventava, lui buttava sul piatto il cuore, i muscoli ed i polmoni. In sintesi e’ stata questa la sua caratteristica che gli e’ valsa anche la nazionale Brasiliana, non male come biglietto da visita. Napoli e’ stato per lui un grande amore ed i tifosi lo ricordano ancora con grandissimo affetto. Passó poi all‘Atalanta con cui disputò altre due annate nel campionato italiano, con 22 presenze e due reti nella prima e 18 presenze senza reti nella seconda. Nel 1994 tornò in Brasile, firmando per il San Paolo. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, Alemao e’ stato anche un allenatore ma nel cuore di tutti i tifosi ci sono ancora le sue giocate e le sue chiusure che hanno fatto apprezzare moltissimo questo calciatore. La sua cavalcata verso la porta nella finale del 1989, la Coppa Uefa vinta dal Napoli forse restera’ il suo marchio di fabbrica per i tifosi azzurri ma e’ ovvio che non ha fatto solo quello nel corso della sua lunga avventura Italiana.
Alemao viene anche ricordato per un fatto curioso, fu colpito da una monetina in occasione di Atalanta-Napoli, gara terminata sul campo 0-0 ma vinta dagli azzurri a tavolino. Era 8 aprile 1990 e quella monetina ebbe un valore dorato ai fini della lotta scudetto. Un personaggio mai banale, uno dei piu’ forti giocatori degli anni 80 e 90 del nostro campionato.
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