L’allenatore del Parma, Roberto D’Aversa, dopo la gara ha parlato in conferenza stampa della vittoria dei suoi sul campo dell’Inter.
D’Aversa:” Dopo questa prestazione non si può non essere soddisfatti. Avevamo preparato una partita fatta di sacrifici e ripartenze, ma per portare a casa un risultato del genere ci vuole anche un pizzico di fortuna che ci siamo guadagnati. Preparo ogni partita per raggiungere il massimo risultato. Per quello che si è fatto finora, credo che i ragazzi avessero raccolto meno di quanto meritavano. Dobbiamo migliorare la gestione della palla una volta in vantaggio, a volte ci siamo messi in difficoltà da soli. Gobbi aveva una ferita sul piede che continuava a sanguinare anche all’intervallo per cui l’ho dovuto sostituire. Fa però piacere per Dimarco, è un ragazzo che si allena bene in settimana, sta migliorando tanto anche in fase difensiva dove è ancora un po’ carente. Gli ho detto che ha forza e fisicità, gli auguro una carriera rosea. Due anni fa eravamo in Lega Pro, quest’anno dobbiamo essere bravi a mantenere i risultati di questo grande lavoro fatto negli anni. La città di Parma è abituata a trofei europei, dobbiamo, però, essere consapevoli anche che perderemo un tot numero di partite. Iacoponi aveva i crampi e ha chiesto il cambio. Ho fatto entrare Sierralta invece di Deiola per questione di centimetri. Interpretiamo la fase difensiva in maniera molto stretta, il che porta gli avversari ad andare lateralmente. I ragazzi sono stati molto bravi a lavorare sui cross dell’Inter, lo stesso Dimarco è stato bravo in difesa. Ho condiviso con Gervinho il suo minutaggio. Ora noi dobbiamo essere bravi a portarlo al 100%. Può essere devastante in ripartenza. Mi stupisce la sua disponibilità con cui è venuto a giocare a Parma. A fine primo tempo ho detto ai miei di cercare di guadagnare campo quando ce n’era la possibilità e di continuare a giocare con personalità. Non siamo partiti benissimo nel secondo tempo, ma bisogna considerare che tanti giocatori erano alla prima in un grande stadio, era difficile”.