Farebbe solo il gioco del Presidente Giulini, tenere per l’Anno del Centenario il numero 18 sarebbe il fior all’occhiello e i tifosi avrebbero forse un atteggiamento più solidale sia col numero 1 rossoblù sia col giocatore.
Dovrebbe essere la Società isolana a fare il prezzo, il venditore, mentre sembra che lo debbano fare i cinesi dell’Inter, i compratori.
Sembrerebbe che pur di accontentare Barella il Cagliari ci debba rimettere, che i rossoblù la pagheranno cara per questo atteggiamento di resistenza, che deve sganciare il giocatore e la deve smettere di fare la voce grossa, che non ne ha il potere e le possibilità.
Che ormai il 22enne cagliaritano al Cagliari ha dato tutto e adesso vuole fare sul serio in una squadra di livello Internazionale, peccato che il contratto scada il 30 Giugno 2022.
Per quanto Nicolò abbia parlato solo tramite il suo Agente, che vuole solo l’Inter, la Società nerazzurra deve comunque accontentare il Cagliari e non lo sta facendo, anzi, sembra più un giochetto atto a mettere in cattiva luce la stessa Società isolana.
Quello a cui stiamo assistendo è un gioco che in città non sta piacendo, che sta irritando tutti e sta facendo diventare il giocatore un po’ meno simpatico di prima.
Quanto questo interessi al ragazzo poco sappiamo perché non parla, non fa tweet, nessun cinguettio, nessun post sui Social, insomma, silenzio assoluto, ma i tifosi sui Social non le mandano a dire, si stanno sempre più incattivendo.
Il profilo del giocatore è inondato tutti i giorni di parole non dolci da parte di tifosi di Cagliari, Inter e Roma.
Il silenzio di Nicolò non è mai stato così assordante, il consiglio sarebbe quello di prendere la sua bella faccia di bravo ragazzo e parlare come un essere umano, come disse qualcuno, gli Agenti sono la rovina del calcio, e non voglio fare nomi, sarebbe troppo facile prendere una querela.
Certo, le critiche sono sempre pronte, ce n’è una nuova ogni giorno, peccato che la gente abbia la memoria corta e non veda cosa succede in Italia, e non solo.
Società come ad esempio il Palermo, recentemente sprofondato nell’anonimato della Serie D, sebbene la questione sia ancora in bilico (non è chiaro ancora dove giocheranno i siciliani se in Serie B, C o D) come recentemente successo a Parma, Bari, Cesena e Avellino, e Pisa precedentemente.
Gli irpini addirittura, che avevano vinto lo spareggio proprio contro una squadra sarda qualche settimana fa, il Lanusei, per salire in Lega Pro, altrimenti conosciuta come Serie C, invece sembrerebbe fallisca, ancora.
Perciò, Cari amici cagliaritani, ringraziamo ciò che abbiamo, la salvezza è l’unica possibilità sinché non ci sarà uno stadio nuovo.
Consideriamo che il Cagliari è una delle sole tre (3) Società di Serie A con il bilancio non in rosso, allora cosa possiamo dire contro la gestione oculata di Giulini se non Grazie ?
E qui viene il bello!
Le lamentele quotidiane nei post partita, soprattutto casalinghi, di ambizioni Europee non hanno senso all’attualità.
Paragonarsi a realtà economiche diverse da una salvezza tranquilla è come volere scalare l’Everest senza preparazione, impossibile.
Sempre che un Emiro non si presenti in Via Mameli e si porti via la Presidenza Giulini, ma sarà difficile.
Certo, sarebbe auspicabile che il rudere del S.Elia fosse abbattuto e dato un segno alla città affinché il Nuovo stadio tanto decantato abbia un inizio lavori, se, come annunciato, nel 2022 dovrebbe vedere luce.
Assistere ad uno spettacolo come l’abbattimento del Ponte Morandi di Genova, per il vecchio stadio sarebbe un inizio che la città chiede da troppo tempo ormai. In un anno le macerie verrebbero portate via e il terreno sarebbe pronto per il cantiere del nuovo progetto, intanto si farebbe vedere che qualcosa si muove.
Rimaniamo ancora in attesa che succeda qualcosa, che lo stallo abbia fine.