Il Napoli vince la Sampdoria. E quindi non permette alla Juventus di far crescere il suo distacco nella lotta per uno dei posti in Champions. Napoli al momento quarto (aspettando ovviamente la gara dell’Atalanta) ma ormai, dopo oggi pomeriggio, solo l’Inter è sicura della qualificazione in Champions League. Gli uomini di Gattuso si impongono per un 2-0 all’inglese (un gol per tempo) con le reti di Fabian Ruiz al 35′ e di Osimhen all’87’. Da segnalare il gol annullato a Thorsby.
Più azzurri che blucerchiati nel primo tempo che creano diverse situazioni pericolose. Ci prova subito Zielinski al 20′, poi Insigne (ottimi riflessi di Audero). La Sampdoria si affaccia fuori spesso ma è poco precisa. Osimhen è poco servito, anche grazie all’ottima partita di Colley, che ha marcato ad uomo il nigeriano per tutta la partita. Al 35′ arriva la rete del vantaggio; triangolazione Insigne – Osimhen – Fabian Ruiz. E lo spagnolo, di sinistro, mette la palla all’angolino. Secondo gol stagionale dopo quello contro la Roma.
Nella ripresa la Sampdoria è decisamente più aggressiva. Tuttavia se la prima occasione da gol è ancora per il Napoli. Azione manovrata di Zielinski, tiro del polacco ma il portiere è attento. Pochi minuto dopo Audero è semplicemente miracoloso. Prima para un sinistro di Fabian Ruiz poi è reattivo ad alzarsi ed ad impedire il raddoppio di Insigne. Al 63′ Ospina, dopo un brutto scontro con Gabbiadini, si oppone proprio alla conclusione dell’ex azzurro. Al 75′ Thorsby vola più in alto di tutti e insacca, ma l’arbitro Valeri viene richiamato al Var: Keta balde, subentrato a Quagliarella, infortunato, si scontra con Ospina. Il finale è tutto azzurro, con Osimhen ch,e all’87 brucia la marcatura di Yoshida e fa partire un destro e segna il suo quinto gol.
Per la cronaca, il Napoli è l’unica squadra, assieme al Manchester City, nei conque maggiori campionati europei, ad avere almeno cinque giocatori a cinque gol. una statica inutile ma che da tanto rimpianto per una stagione molto altalenante. E fossi a De Laurentiis terrei Gattuso, e se fossi Gattuso inghiottirei un po’ di orgoglio.