Finisce in parità a Marassi il 117° Derby della Lanterna, in cui il Genoa si è lasciato preferire a una Sampdoria partita molto bene e passata in vantaggio ma che poi, subito il pareggio, ha lasciato il campo agli avversari che hanno più volte sfiorato il raddoppio. Al termine le due squadre, in piena crisi di risultati, si sono accontentate di un punto che serve per muovere la classifica. Juric ha salvato la panchina e Giampaolo ha capito di dover continuare a lavorare su una squadra che deve ritrovare la brillantezza delle prime giornate di campionato.
Primo tempo
Il Genoa gioca in casa e i tifosi della Gradinata Nord ne approfittano per celebrare i 125 anni di vita del sodalizio rossoblu con una splendida coreografia che rappresenta i ritratti di cinque grandi protagonisti della storia genoana: Spensley, Barbieri, De Prà, Signorini e il mitico “Professore” Franco Scoglio. I tifosi dei Distinti, invece, ricordano il derby del 1990, che cadde nello stesso giorno, vinto con un gran gol di Claudio Branco.
La Sampdoria risponde con lo striscione “prima di noi le tenebre…poi venne il 12 agosto 1946 e luce fu“, con riferimento alla data di fondazione del club.
Giampaolo, un po’ a sorpresa, inserisce Ramirez anziché Saponara, come trequartista, scelta forse anche scaramantica visto che l’uruguaiano sbloccò il derby di un anno fa. E in effetti, almeno all’inizio, le cose sembrano dare ragione al tecnico perché, su un suo cross si avventa in tuffo Quagliarella che, di testa, insacca e porta in vantaggio i blucerchiati (8′).
Ottimo avvio della Sampdoria che gioca bene in profondità e mette in difficoltà il Genoa. Ma è un fuoco di paglia. La gara diventa anche frenetica e di tale frenesia fa le spese Andersen che, su un lancio in profondità per il polacco Piatek, calcola male il tempo di intervento, forse pensando che alle sue spalle stia uscendo Audero, e permette al centravanti di avventarsi sul pallone; il portiere doriano è in ritardo e quindi impatta sull’uomo. Calcio di rigore indiscutibile: dal dischetto lo stesso Piatek non sbaglia (17′).
A questo punto la Sampdoria sparisce dal campo. Il Genoa fa la partita, spinge e pressa da tutte le parti e così i blucerchiati non riescono più a uscire in palleggio e vanno in affanno. Le occasioni fioccano verso la fine del primo tempo: prima è Veloso che calcia di poco alta una punizione dal limite (35′); poi Audero è strepitoso su un tiro di Romulo sotto la traversa, che riesce ad alzare in angolo e, poco dopo, quando respinge una botta ravvicinata di Piatek che si era liberato benissimo in area (39′). Finisce così la prima frazione di gioco.
Secondo tempo
Il tabellino:
Genoa – Sampdoria 1-1
Genoa (3-5-2): Radu; Biraschi, Romero, Criscito; Romulo, Hiljemark, Veloso, Bessa (38′ s.t. Sandro), Lazovic (25′ s.t. Pereira); Kouamé, Piatek.
A disposizione: Marchetti, Spolli, Gunter, L. Lopez, Lapadula, Mazzitelli, Rolon, Pandev, Omeonga, Medeiros.
Allenatore: Juric.
A disposizione: Rafael, Belec, Vieira, Sala, Colley, Leverbe, Tavares, Ferrari, Rolando, Kownacki.
Allenatore: Giampaolo.
Assistenti: Passeri di Gubbio e Posado di Bari.
Quarto ufficiale: Rocchi di Firenze.
VAR: Mazzoleni di Bergamo.
Assistente VAR: Paganessi di Bergamo.